venerdì 10 maggio 2013

Proposta Nuova Legge sull'Immigrazione e Cittadinanza Italiana



Per molti anni ho rivestito le funzioni di responsabile di Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato, rilevando spesso lacune normative, ingiustizie e incapacità varie nel gestire le risorse informatiche. Per questo vorrei dare il mio contributo nella eventualità sia possibile apportare sostanziali modifiche alla normativa in vigore.
Condivido con tutti le mie idee sperando di intavolare discussioni e tutte le integrazioni necessarie. Grazie.

La riforma della legge sull’immigrazione è una urgenza che deve essere affrontata prima possibile, sia per garantire i necessari giusti meccanismi per l’ingresso in Italia che per combattere con mezzi idonei l’allargamento della clandestinità.
I governi che si sono succeduti negli ultimi 20 anni hanno emanato provvedimenti che hanno contribuito a creare enorme disparità sociale, immigrazione clandestina e accesso al lavoro nero privo di ogni tutela.
Attualmente vengono calcolati che in Italia almeno 800.000 cittadini stranieri vivono senza permesso di soggiorno e solamente questo dato sancisce il fallimento generale della legge Bossi/Fini. Poiché gli irregolari non possono effettuare alcuna attività lavorativa lecita diventano facile manovalanza per le attività criminali o per il lavoro in nero. L'identificazione ed i provvedimenti eventualmente da adottare su questi cittadini dovranno essere quantificati dopo lo studio di una nuova normativa di carattere generale.
Deve essere rivista immediatamente anche la normativa sull’acquisizione della cittadinanza italiana al fine di eliminare delle incredibili ingiustizie sociale che solo in Italia si stanno verificando.
Dalla mia esperienza lavorativa credo che la nuova legge sull’immigrazione e sull’acquisizione della cittadinanza italiana, dovrà basarsi sulle sotto elencate linee guida, a mezzo delle quali non sarà difficile completare, articolo per articolo, una legge giusta che soddisfi ogni esigenza.

LINEE GUIDA FONDAMENTALI
  1. Ingresso per motivi di lavoro (autonomo, subordinato e per affari)
La normativa sui cosiddetti “Flussi di Ingresso” sia stagionali che a tempo indeterminato dovrà essere abolita. Sarà consentita l’Autorizzazione all’ingresso per motivi di Lavoro Subordinato (stagionale, determinato o indeterminato) su richiesta di un datore di lavoro presente sul territorio italiano, solo qualora nelle liste di collocamento non risultano inserite persone idonee alla manodopera richiesta. Una volta presentata la domanda online e verificati i presupposti, l’autorizzazione dovrà essere rilasciata entro 60 giorni dalla data di ricezione. Le rappresentanze italiane all’estero, una volta ricevuta l’autorizzazione dallo stesso organo emittente, a mezzo sistema informatico, provvederà al rilascio del visto di ingresso convocando il cittadino straniero entro e non oltre 30 giorni dalla ricezione informatica.
Il Datore di lavoro presente sul territorio italiano dovrà garantire una idonea sistemazione alloggiativa e presentare garanzia fidejussoria che sarà incamerata dallo Stato nel caso di successivo allontanamento dal territorio italiano qualora vengano a mancare le condizioni oggettive e soggettive al soggiorno.
L’ingresso ed il soggiorno per motivi di lavoro, affari e studio sarà concesso ai cittadini stranieri provenienti da quei paesi in cui lo stato italiano avrà precedentemente stipulato accordi per garantire il rimpatrio e la detenzione presso gli stati di provenienza.
Competente a rilasciare le Autorizzazioni all’ingresso per tutte le tipologie di lavoro subordinato sarà il Sindaco del comune in cui ha sede l’attività la ditta richiedente.
L’Autorizzazione all’ingresso per motivi di Lavoro Autonomo o per Affari dovrà essere richiesta dallo stesso cittadino straniero alla rappresentativa italiana nel proprio stato di appartenenza. Il medesimo dovrà dimostrare di avere mezzi sufficiente per la permanenza nello stato, idonea sistemazione alloggiativa e preparazione professionale. Lo stesso, una volta accettata la domanda, dovrà versare in un fondo statale non fruttuoso, una somma che garantirà le spese di un eventuale allontanamento forzoso. L’importo di tale somma sarà annualmente aggiornato dal Ministero degli Affari Esteri in base all’effettiva distanza dello stato di appartenenza.
La Rappresentativa Italiana verificherà il possesso dei requisiti e rilascerà l’autorizzazione entro 60 giorni dalla ricezione dell’istanza.
  1. Ingresso per motivi Umanitari
L’Italia, per la sua configurazione geografica, è meta di notevoli flussi migratori che provengono dal nord Africa e dal Medio Oriente. L’Italia per loro rappresenta solamente il primo porto libero dove poter attraccare e generalmente una volta muniti di permesso di soggiorno optano per altre nazioni come la Francia e la Germania. In Virtù di questo le eventuali prossime emergenze sbarchi nelle nostre regioni del sud dovranno essere considerate come una problematica di tutta l’Europa con le conseguenti suddivisioni degli oneri. Chiaramente non dovranno essere più consentiti ammassi di migliaia di persone presso l’isola di Lampedusa ed eventuali arrivi dovranno immediatamente essere trasferiti nel continente. I clandestini che sbarcano per motivi umanitari, una volta identificati avranno un permesso di soggiorno di almeno 6 mesi allo scopo di trovare, all’interno di tutto il territorio europeo, una occupazione e quindi la possibilità del rinnovo. Qualora durante le operazioni di identificazione venga accertata la presenza di immigrati precedentemente espulsi o responsabili di gravi reati, questi saranno immediatamente rimpatriati.
  1. Ingresso per motivi di Turismo
Può rimanere l’attuale normativa.
  1. Norme relative ai rimpatri
Particolarmente importante sarà la revisione delle norme che regolano le espulsioni e gli allontanamenti . Dovrà essere privilegiato il rimpatrio volontario e l’espulsione dovrà essere considerata l’estrema ratio. Per i nuovi ingressi le risorse per gli allontanamenti saranno destinate in apposito fondo direttamente dai soggetti che ne richiedono l’ingresso oppure dalla fideiussione per l’ingresso per lavoro autonomo o per turismo .
In generale dovrà essere previsto che il cittadino straniero perderà il diritto di soggiorno qualora perda il requisito della buona condotta ovvero venga condannato per gravi reati previsti dagli art.li 380 -381 Codice di Procedura Penale (rapina furto ecct).
In nessun caso si potrà procedere all’allontanamento od all’espulsione del cittadino straniero parente fino al 2° grado con un cittadino di nazionalità italiana.
Se il cittadino straniero oggetto della proposta di allontanamento od espulsione fa parte di un nucleo familiare da tempo stabilitosi in Italia, dovrà essere valutato il grado di integrazione anche degli altri componenti il nucleo.
Il cittadino che non ha più i requisiti soggettivi ed oggettivi per il rinnovo del permesso di soggiorno viene dapprima invitato ad uscire volontariamente dal territorio nazionale e solamente dopo aver accertato l’inadempienza potrà essere disposto un ordine esecutivo di espulsione con accompagnamento alla frontiera.
Per ottenere la collaborazione dell'immigrato può prevedersi anche un sistema premiale fondato sulla riduzione del divieto di reingresso in Italia normalmente conseguente al decreto di espulsione o di allontanamento.
Dovrà essere rivista la disciplina sanzionatoria per violazione delle disposizioni in materia di immigrazione, con un meccanismo deterrente graduale in relazione alla gravità e alla reiterazione
delle violazioni con particolare riguardo ai nostri principi costituzionali.
  1. Semplificazioni per il rilascio del Permesso di Soggiorno
Dopo le nuove norme sugli ingressi dovranno essere stabilite nuove regole riguardanti la validità e la durata dei permessi di soggiorno, attività che sarà trasferita agli enti locali (Comune) entro un periodo massimo di 3 anni. Saranno previste procedure semplificate per il rinnovo del permesso di soggiorno per i cittadini che hanno un reddito congruo e buona condotta.
Gli Sportelli unici per l'immigrazione istituiti presso le prefetture-uffici territoriali del Governo non avranno più alcuna competenza sull’immigrazione anche in previsione della cancellazione delle Province.
La durata dei rinnovi potrà essere raddoppiata rispetto alla validità iniziale ed al 5° potrà essere rilasciato un permesso di soggiorno a tempo indeterminato qualora il cittadino straniero non abbia commesso reati ed abbia il requisito della buona condotta.
Ai titolari di permesso di soggiorno a tempo indeterminato avranno la possibilità di voto nelle elezioni politiche amministrative (comunali – regionali).
Qualora il lavoratore straniero perda il posto di lavoro ed usufruisca di misure di sostegno previste dalla normativa in materia di ammortizzatori sociali, il permesso di soggiorno potrà essere rinnovato per un periodo massimo stabilito, al termine del quale, se non effettua altra attività lavorativa, dovrà lasciare volontariamente o meno il territorio italiano.
Tutte le pratiche di rilascio e rinnovo dovranno essere presentate online a mezzo di un portale che sarà predisposto a livello nazionale, dove il cittadino straniero dichiarerà in autocertificazione tutti i dati necessari alla pratica. L’autorità che rilascerà l’autorizzazione disporrà di tutti gli accessi informatici al fine di verificare, nel minor tempo possibile, la veridicità delle autocertificazioni (INPS- Agenzia delle Entrate- Anagrafe del Comune).
Dovrà essere imposto il divieto assoluto di documentazione cartacea, con notevole risparmio di risorse.
Per ogni pratica il cittadino straniero sarà tenuto al pagamento di una tassa graduale che sarà incamerata dalla stessa Autorità competente alle verifiche. Nessuna tassa sarà prevista per il solo inoltro della domanda online.
  1. Norme sull’acquisto della cittadinanza italiana e politiche di integrazione
Previsione dell’acquisizione della Cittadinanza Italiana ai cittadini stranieri regolarmente soggiornanti da almeno 5 anni con il requisito della buona condotta e titolari, da almeno 2 anni, di un reddito familiare non inferiore al reddito minimo sociale, buona conoscenza della lingua e leggi italiane.
Previsione che i nati nel territorio nazionale da genitori regolarmente soggiornanti acquistino automaticamente la cittadinanza italiana al momento della nascita. Qualora la cittadinanza dei genitori non contempla la possibilità di mantenere una doppia cittadinanza, questi ultimi hanno la facoltà di optare, per il figlio, per la cittadinanza di origine. Il nato nel territorio nazionale potrà comunque,autonomamente ed al compimento del 18° anno, decidere di ottenere la cittadinanza italiana.
Il requisito minimo di soggiorno per ottenere la cittadinanza italiana viene fissato per tutti in anni 5, compreso i richiedenti asilo politico, i parenti con il cittadino italiano ed i coniugi di cittadino italiano.
In tutti i casi, competente al rilascio della cittadinanza italiana è il comune di residenza del cittadino straniero o quello di nascita che ne dovrà verificare i presupposti..
  1. Abolizione dei centri di detenzione CIE
Abolizione dei Centri di Detenzione CIE che saranno ricondotti ad un istituto che trattiene limitatamente, per massimo 1 mese, i cittadini stranieri al solo fine dell’identificazione e rilascio di un documento di viaggio e soggiorno. Con i nuovi accordi con i vari stati di provenienza, una volta identificati saranno facilmente rimpatriati.
  1. Accordi Internazionali per garantire i rimpatri e la detenzione carceraria presso lo stato di provenienza.
Chiaramente gli accordi internazionali che finalmente dovranno essere sanciti rivestono grande importanza. Tali accordi dovranno intercorrere con quei paesi governati democraticamente.
In pratica si dovrebbe proporre una lista di Paesi, da aggiornare periodicamente, verso i quali non si può espellere o effettuare qualsiasi tipo di accordo; da qui ne può derivare una sorta di clausola generale di comportamento, del tipo di quella prevista dalla legge italiana che così si riassume : "è vietata l'espulsione della straniero verso uno Stato in cui può essere oggetto di persecuzione per motivi di razza, sesso, lingua, cittadinanza, religione, opinioni politiche, condizioni personali o sociali”. Nei paesi inseriti in questa particolare lista non potranno essere concesse autorizzazioni al lavoro.
  1. Ingresso per motivi di studio
Può rimanere l’attuale normativa
  1. Ingresso per motivi familiari
Può rimanere l’attuale normativa

Questa proposta, che potrebbe portare un notevole miglioramento, ci consentirebbe anche di risparmiare centinaia di milioni di euro. La proposta è aperta a qualsiasi forma di discussione ed integrazione e ringrazio anticipatamente coloro che si esprimeranno in merito.




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