Sempre più persone si stanno rendendo conto che siamo tutti responsabili,in egual misura, verso noi stessi e verso la nostra comunità e non potremo più dare deleghe in bianco ai nostri rappresentanti politici. Noi stessi dovremo essere arbitri del nostro destino,informarci e valutare bene ogni iniziativa che ci viene presentata.
Quello che sta accadendo in questi ultimi mesi nella comunità di Suvereto(LI) è un fatto eccezionale, un fatto che sino ad adesso non mi risulta sia mai accaduto; persone comuni si sono incontrate, hanno discusso di un progetto politico portato avanti dai sindaci dei Comuni di Suvereto e Campiglia Marittima (avvallato dalla Dirigenza di zona del Partito Democratico) ed hanno deciso di esprimereapertamente e pubblicamente, la propria contraria opinione al riguardo.
Il progetto politico dovrà quindi passare, nei prossimi mesi, al vaglio di un referendum popolare che verificherà, in maniera democratica,la volontà degli abitanti di “fondersi” in un unico comune.
Non starò a scrivere nuovamente le motivazioni per cui sono assolutamente contrario all'ipotesi di “fusione” dei due comuni e della mia valutazione di accettare quale “male minore” l'ipotesi dell'Unione, motivazioni peraltro già ben rappresentate anche nei volantini che si possono trovare in ogni esercizio pubblico di Suvereto.
Il mio vuole essere solo un appello alla partecipazione del dibattito in corso, un appello perchè ognuno si informi personalmente ed in maniera completa sulle due ipotesi in atto e che alla fine dia la propria libera votazione.
L'unica cosa che mi preme di sottolineare è che la tanto sbandierata“convenienza economica” del progetto di fusione è abbastanza aleatoria e si basa di normative statali e regionali (di anni passati) prive di copertura economica, difficilmente modificabili vista l'attuale situazione economica globale. Inoltre, mi dispiace contraddire il punto C3 della “lettera del sindaco ai cittadini di Suvereto” ma se il progetto va avanti Suvereto diventerà proprio UNA FRAZIONE, perchè previsto dalla stessa Legge che “consiglia”la fusione dei comuni :”art.15 comm a4 Decreto Legislativo 18 Agosto 2000 nr. 267 -La denominazione delle borgate e frazioni e' attribuita ai comuni ai sensi dell'articolo 118 della Costituzione.”
Da
ben 32 anni lavoro per lo Stato e spesso ho dovuto rispettare e
soprattutto FAR RISPETTARE leggi e regolamenti assurdi, privi di ogni
logica,
tante volte proposti e votati nell'ignoranza generale. Nonostante
questi miei giudizi ho sempre rispettato, a volte a malincuore, a
volte con amarezza, l'obbligo giuridico della mia professione . Così
mi aspetto che facciano i nostri rappresentanti che siedono al
Parlamento e nelle varie Commissioni, senza guardare i tatticismi di
partitocrazia e l'attaccamento alla poltrona.
Fra
pochi giorni, in una Commissione del Senato, verrà votata
“l'incandidabilità” del signor Silvio Berlusconi, prevista da
una norma del 1957 e MAI applicata. Ai sensi di questa legge Silvio
Berlusconi non avrebbe potuto mai candidarsi nella politica italiana
e anche se negli ultimi 20 anni la sua opposizione politica non si è
mai espressa in questo senso, non mi sembra giusto che si continui
nell'errore.
Non
si tratta di essere eversivi nei confronti di una persona “votata
da quasi 10 milioni di italiani”, si tratta semplicemente di
applicare le leggi dello Stato.
In
questa commissione sono presenti ben 23 senatori, 8 del Pd, 6 del
Pdl, 4 del Movimento Cinque Stelle e uno a testa di Scelta Civica,
Gruppo per le Autonomie, Sinistra Ecologia e Libertà, Suedtiroler
Volkspartei e Lega Nord ed ognuno di questi dovrà dare la sua
interpretazione alla problematica in essere e poi dare un voto
favorevole o contrario alla mozione presentata dal M5S.
Chiaramente
la votazione dei senatori del Pd è decisiva perché pur non arrivando alla maggioranza, può ampiamente superarla con i
5Stelle, che hanno già annunciato il loro voto per l’ineleggibilità
di Berlusconi (come peraltro il senatore di Sel).
Da
rappresentante delle istituzioni e da vecchio elettore di sinistra
mi aspetto che i rappresentanti del PD facciano ciò che si aspettano
i suoi elettori e non rinneghino ancora una volta quanto dichiarato
in campagna elettorale, aprendo così una nuova fase politica per il
nostro paese.
Non
sono d'accordo neanche su quanto sostiene Matteo Renzi :“Assurdo
cercare di sconfiggere Berlusconi con l’ineleggibilità,
il Cavaliere va sconfitto e non “squalificato” .
Come è possibile sconfiggere un avversario che combatte senza
regole ( e lo si è visto in questi 20 anni) abusando di Tv e
giornali?
Spero
che l'esito di questa votazione non sia già stata decisa durante gli
accordi per la nascita di questo governo perché sarebbe un fatto
grave . Spero non sia quindi rientrata nello stesso accordo che ha
portato determinati personaggi di dubbia moralità a presiedere
importanti commissioni parlamentari.
Il gioco d’azzardo è la terza industria italiana, 400.000 slot machine lecitamente installate, 6.181 punti gioco autorizzati. Nel 2012 è stato giocato il 12% del denaro destinato alla spesa delle famiglie italiane. Viene stimato che i giocatori abituali sono circa 15 milioni, di cui una consistente parte (800.000) sono "ammalati" da dipendenza. A livello territoriale il vizio del gioco colpisce dappertutto, da nord a sud, nelle citta e nei piccoli comuni. Le persone più interessate al gioco sono, manco a dirlo, le fasce più deboli e fragili della nostra società con il risultato di impoverirle ulteriormente. Ignorantemente si pensa che il gioco d'azzardo sia una una attività redditizia per lo Stato, ma non è così. L'assurda aliquota dell'8% che pagano i concessionari allo Stato (?) fa si che venga incassata la somma di solo 8 miliardi l'anno (un'altra Azienda in Italia che fattura 100 miliardi ne lascia quasi 60 allo Stato), quasi tutta necessaria (5 o 6 miliardi) per curare i dipendenti dal gioco. Per capire il motivo di una simile bassa tassazione dovremo analizzare bene chi sono le società che distribuiscono le slot machine e vedremo innumerevoli e stucchevoli allacci alla vita politica nazionale (ma non gli bastano MAI i soldi?). La dipendenza da gioco è una vera e propria malattia che compromette lo stato di salute fisica e psichica del giocatore, il quale da solo difficilmente ne potrà uscire. Il più delle volte il giocatore si conduce alla rovina economica,ed al compimento dei reati. Inutile dire che tutto questo produce grande sofferenza anche all'interno della famiglia. In virtù di questo è bene tornare indietro, evitare questo suicidio collettivo; occorre urgentemente una nuova legge che, oltre a tassare il volume d'affari come ogni altra attività commerciale, dia una limitazione all'uso di queste fameliche macchinette. Non dico di abolirle del tutto, forse sarebbe impossibile, ma almeno cerchiamo di dare regole chiare e precise a questo mondo che sta diventando una vera e propria jungla. Noi intanto che possiamo fare....... beh incominciamo intanto a non consumare caffè od altro in quei locali ove sono installate.....
Questo è un Paese unico nel suo genere, un paese dove le istituzioni pubbliche si combattono fra di loro nel silenzio di tutti. Un Paese in cui un ministro dell’interno, Angelino Alfano, ha partecipato oggi a Brescia ad una manifestazione contro i magistrati che hanno condotto le indagini relativamente ai processi a carico del leader Pdl, Silvio Berlusconi, e che lo hanno visto, lo scorso 8 maggio, condannato in appello a quattro anni per il reato di frode fiscale. Un ministro dell'Interno che manifesta in piazza contro un organo dello Stato, per dimostrare la propria fedeltà al proprio leader di partito è una cosa semplicemente vergognosa, per l’Italia, per la politica, per la dignità di ogni italiano e di ogni organo democratico. Non ho ancora letto prese di posizione da parte del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e del presidente del consiglio, Enrico Letta; forse hanno paura di una crisi di governo e di perdere l'amata poltrona? Fortunatamente, come si vede dal video, ci hanno pensato i cittadini, ha prendere la giusta posizione.....
Per molti anni ho
rivestito le funzioni di responsabile di Ufficio Immigrazione della
Polizia di Stato, rilevando spesso lacune normative, ingiustizie e
incapacità varie nel gestire le risorse informatiche. Per questo
vorrei dare il mio contributo nella eventualità sia possibile
apportare sostanziali modifiche alla normativa in vigore.
Condivido con tutti le
mie idee sperando di intavolare discussioni e tutte le integrazioni
necessarie. Grazie.
La riforma della legge
sull’immigrazione è una urgenza che deve essere affrontata prima
possibile, sia per garantire i necessari giusti meccanismi per
l’ingresso in Italia che per combattere con mezzi idonei
l’allargamento della clandestinità.
I governi che si sono
succeduti negli ultimi 20 anni hanno emanato provvedimenti che hanno
contribuito a creare enorme disparità sociale, immigrazione
clandestina e accesso al lavoro nero privo di ogni tutela.
Attualmente vengono
calcolati che in Italia almeno 800.000 cittadini stranieri vivono
senza permesso di soggiorno e solamente questo dato sancisce il
fallimento generale della legge Bossi/Fini. Poiché gli
irregolari non possono effettuare alcuna attività lavorativa lecita
diventano facile manovalanza per le attività criminali o per il
lavoro in nero. L'identificazione ed i provvedimenti eventualmente
da adottare su questi cittadini dovranno essere quantificati dopo lo
studio di una nuova normativa di carattere generale.
Deve essere rivista
immediatamente anche la normativa sull’acquisizione della
cittadinanza italiana al fine di eliminare delle incredibili
ingiustizie sociale che solo in Italia si stanno verificando.
Dalla mia esperienza
lavorativa credo che la nuova legge sull’immigrazione e
sull’acquisizione della cittadinanza italiana, dovrà basarsi sulle
sotto elencate linee guida, a mezzo delle quali non sarà difficile
completare, articolo per articolo, una legge giusta che soddisfi ogni
esigenza.
LINEE GUIDA
FONDAMENTALI
Ingresso per
motivi di lavoro (autonomo, subordinato e per affari)
La normativa sui
cosiddetti “Flussi di Ingresso” sia stagionali che a tempo
indeterminato dovrà essere abolita. Sarà consentita
l’Autorizzazione all’ingresso per motivi di Lavoro Subordinato
(stagionale, determinato o indeterminato) su richiesta di un datore
di lavoro presente sul territorio italiano, solo qualora nelle
liste di collocamento non risultano inserite persone idonee alla
manodopera richiesta. Una volta presentata la domanda online
e verificati i presupposti, l’autorizzazione dovrà essere
rilasciata entro 60 giorni dalla data di ricezione. Le rappresentanze
italiane all’estero, una volta ricevuta l’autorizzazione dallo
stesso organo emittente, a mezzo sistema informatico, provvederà al
rilascio del visto di ingresso convocando il cittadino straniero
entro e non oltre 30 giorni dalla ricezione informatica.
Il Datore di lavoro
presente sul territorio italiano dovrà garantire una idonea
sistemazione alloggiativa e presentare garanzia fidejussoria
che sarà incamerata dallo Stato nel caso di successivo
allontanamento dal territorio italiano qualora vengano a mancare le
condizioni oggettive e soggettive al soggiorno.
L’ingresso ed il
soggiorno per motivi di lavoro, affari e studio sarà concesso ai
cittadini stranieri provenienti da quei paesi in cui lo stato
italiano avrà precedentemente stipulato accordi per garantire il
rimpatrio e la detenzione presso gli stati di provenienza.
Competente a rilasciare
le Autorizzazioni all’ingresso per tutte le tipologie di lavoro
subordinato sarà il Sindaco del comune in cui ha sede l’attività
la ditta richiedente.
L’Autorizzazione
all’ingresso per motivi di Lavoro Autonomo o per Affari dovrà
essere richiesta dallo stesso cittadino straniero alla
rappresentativa italiana nel proprio stato di appartenenza. Il
medesimo dovrà dimostrare di avere mezzi sufficiente per la
permanenza nello stato, idonea sistemazione alloggiativa e
preparazione professionale. Lo stesso, una volta accettata la
domanda, dovrà versare in un fondo statale non fruttuoso, una somma
che garantirà le spese di un eventuale allontanamento forzoso.
L’importo di tale somma sarà annualmente aggiornato dal Ministero
degli Affari Esteri in base all’effettiva distanza dello stato di
appartenenza.
La Rappresentativa
Italiana verificherà il possesso dei requisiti e rilascerà
l’autorizzazione entro 60 giorni dalla ricezione dell’istanza.
Ingresso per
motivi Umanitari
L’Italia, per la sua
configurazione geografica, è meta di notevoli flussi migratori che
provengono dal nord Africa e dal Medio Oriente. L’Italia per loro
rappresenta solamente il primo porto libero dove poter attraccare e
generalmente una volta muniti di permesso di soggiorno optano per
altre nazioni come la Francia e la Germania. In Virtù di questo
le eventuali prossime emergenze sbarchi nelle nostre regioni del sud
dovranno essere considerate come una problematica di tutta l’Europa
con le conseguenti suddivisioni degli oneri. Chiaramente non
dovranno essere più consentiti ammassi di migliaia di persone presso
l’isola di Lampedusa ed eventuali arrivi dovranno immediatamente
essere trasferiti nel continente. I clandestini che sbarcano per
motivi umanitari, una volta identificati avranno un permesso di
soggiorno di almeno 6 mesi allo scopo di trovare, all’interno di
tutto il territorio europeo, una occupazione e quindi la possibilità
del rinnovo. Qualora durante le operazioni di identificazione venga
accertata la presenza di immigrati precedentemente espulsi o
responsabili di gravi reati, questi saranno immediatamente
rimpatriati.
Ingresso per
motivi di Turismo
Può rimanere l’attuale
normativa.
Norme relative ai
rimpatri
Particolarmente
importante sarà la revisione delle norme che regolano le espulsioni
e gli allontanamenti . Dovrà essere privilegiato il rimpatrio
volontario e l’espulsione dovrà essere considerata l’estrema
ratio. Per i nuovi ingressi le risorse per gli allontanamenti saranno
destinate in apposito fondo direttamente dai soggetti che ne
richiedono l’ingresso oppure dalla fideiussione per l’ingresso
per lavoro autonomo o per turismo .
In generale dovrà essere
previsto che il cittadino straniero perderà il diritto di soggiorno
qualora perda il requisito della buona condotta ovvero venga
condannato per gravi reati previsti dagli art.li 380 -381 Codice di
Procedura Penale (rapina furto ecct).
In nessun caso si potrà
procedere all’allontanamento od all’espulsione del cittadino
straniero parente fino al 2° grado con un cittadino di nazionalità
italiana.
Se il cittadino straniero
oggetto della proposta di allontanamento od espulsione fa parte di un
nucleo familiare da tempo stabilitosi in Italia, dovrà essere
valutato il grado di integrazione anche degli altri componenti il
nucleo.
Il cittadino che non ha
più i requisiti soggettivi ed oggettivi per il rinnovo del permesso
di soggiorno viene dapprima invitato ad uscire volontariamente dal
territorio nazionale e solamente dopo aver accertato l’inadempienza
potrà essere disposto un ordine esecutivo di espulsione con
accompagnamento alla frontiera.
Per ottenere la
collaborazione dell'immigrato può prevedersi anche un sistema
premiale fondato sulla riduzione del divieto di reingresso in Italia
normalmente conseguente al decreto di espulsione o di allontanamento.
Dovrà essere rivista la
disciplina sanzionatoria per violazione delle disposizioni in materia
di immigrazione, con un meccanismo deterrente graduale in relazione
alla gravità e alla reiterazione
delle violazioni con particolare
riguardo ai nostri principi costituzionali.
Semplificazioni
per il rilascio del Permesso di Soggiorno
Dopo le nuove norme sugli
ingressi dovranno essere stabilite nuove regole riguardanti la
validità e la durata dei permessi di soggiorno, attività che sarà
trasferita agli enti locali (Comune) entro un periodo massimo di 3
anni. Saranno previste procedure semplificate per il rinnovo del
permesso di soggiorno per i cittadini che hanno un reddito congruo e
buona condotta.
Gli Sportelli unici
per l'immigrazione istituiti presso le prefetture-uffici territoriali
del Governo non avranno più alcuna competenza sull’immigrazione
anche in previsione della cancellazione delle Province.
La durata dei rinnovi
potrà essere raddoppiata rispetto alla validità iniziale ed al 5°
potrà essere rilasciato un permesso di soggiorno a tempo
indeterminato qualora il cittadino straniero non abbia commesso reati
ed abbia il requisito della buona condotta.
Ai titolari di permesso
di soggiorno a tempo indeterminato avranno la possibilità di voto
nelle elezioni politiche amministrative (comunali – regionali).
Qualora il lavoratore
straniero perda il posto di lavoro ed usufruisca di misure di
sostegno previste dalla normativa in materia di ammortizzatori
sociali, il permesso di soggiorno potrà essere rinnovato per un
periodo massimo stabilito, al termine del quale, se non effettua
altra attività lavorativa, dovrà lasciare volontariamente o meno il
territorio italiano.
Tutte le pratiche
di rilascio e rinnovo dovranno essere presentate online a mezzo di un
portale che sarà predisposto a livello nazionale, dove il cittadino
straniero dichiarerà in autocertificazione tutti i dati necessari
alla pratica. L’autorità che rilascerà l’autorizzazione
disporrà di tutti gli accessi informatici al fine di verificare, nel
minor tempo possibile, la veridicità delle autocertificazioni (INPS-
Agenzia delle Entrate- Anagrafe del Comune).
Dovrà essere imposto il
divieto assoluto di documentazione cartacea, con notevole risparmio
di risorse.
Per ogni pratica il
cittadino straniero sarà tenuto al pagamento di una tassa graduale
che sarà incamerata dalla stessa Autorità competente alle
verifiche. Nessuna tassa sarà prevista per il solo inoltro della
domanda online.
Norme
sull’acquisto della cittadinanza italiana e politiche di
integrazione
Previsione
dell’acquisizione della Cittadinanza Italiana ai cittadini
stranieri regolarmente soggiornanti da almeno 5 anni con il requisito
della buona condotta e titolari, da almeno 2 anni, di un reddito
familiare non inferiore al reddito minimo sociale, buona conoscenza
della lingua e leggi italiane.
Previsione che i
nati nel territorio nazionale da genitori regolarmente soggiornanti
acquistino automaticamente la cittadinanza italiana al momento della
nascita. Qualora la cittadinanza dei genitori non contempla la
possibilità di mantenere una doppia cittadinanza, questi ultimi
hanno la facoltà di optare, per il figlio, per la cittadinanza di
origine. Il nato nel territorio nazionale potrà
comunque,autonomamente ed al compimento del 18° anno, decidere di
ottenere la cittadinanza italiana.
Il requisito minimo di
soggiorno per ottenere la cittadinanza italiana viene fissato per
tutti in anni 5, compreso i richiedenti asilo politico, i parenti con
il cittadino italiano ed i coniugi di cittadino italiano.
In tutti i casi,
competente al rilascio della cittadinanza italiana è il comune di
residenza del cittadino straniero o quello di nascita che ne dovrà
verificare i presupposti..
Abolizione dei
centri di detenzione CIE
Abolizione dei Centri di
Detenzione CIE che saranno ricondotti ad un istituto che trattiene
limitatamente, per massimo 1 mese, i cittadini stranieri al solo fine
dell’identificazione e rilascio di un documento di viaggio e
soggiorno. Con i nuovi accordi con i vari stati di provenienza, una
volta identificati saranno facilmente rimpatriati.
Accordi
Internazionali per garantire i rimpatri e la detenzione carceraria
presso lo stato di provenienza.
Chiaramente gli accordi
internazionali che finalmente dovranno essere sanciti rivestono
grande importanza. Tali accordi dovranno intercorrere con quei paesi
governati democraticamente.
In
pratica si dovrebbe proporre una lista di Paesi, da aggiornare
periodicamente, verso i quali non si può espellere o effettuare
qualsiasi tipo di accordo; da qui ne può derivare una sorta di
clausola generale di comportamento, del tipo di quella prevista dalla
legge italiana che così si riassume : "è vietata l'espulsione
della straniero verso uno Stato in cui può essere oggetto di
persecuzione per motivi di razza, sesso, lingua, cittadinanza,
religione, opinioni politiche, condizioni personali o sociali”. Nei
paesi inseriti in questa particolare lista non potranno essere
concesse autorizzazioni al lavoro.
Ingresso per
motivi di studio
Può rimanere l’attuale
normativa
Ingresso per
motivi familiari
Può rimanere l’attuale
normativa
Questa
proposta, che potrebbe portare un notevole miglioramento, ci
consentirebbe anche di risparmiare centinaia di milioni di euro. La
proposta è aperta a qualsiasi forma di discussione ed integrazione e
ringrazio anticipatamente coloro che si esprimeranno in merito.
Chi era Giorgio Ambrosoli (il padre di Umberto) ò abbastanza risaputo. Era un uomo che si è sacrificato per la giustizia, per far in modo che i truffatori e gli assassini avessero la pena giusta. Laura Comi dovrebbe leggere, ogni tanto, qualche libro, fra cui "l'eroe borghese". Qui di seguito la presentazione:
È la storia di Giorgio Ambrosoli, avvocato di Milano, incaricato dal governo di liquidare la banca di Sindona e assassinato nel 1979 da un killer giunto dagli USA su ordine del finanziere. Stajano (l'autore del libro) ripercorre la vita e la morte di un milanese moderato che avrebbe potuto vivere tranquillamente e si batté invece con furia e tenacia in nome dei principi di onestà e di giustizia.
E' un libro costruito su documenti, sentenze, atti delle commissioni parlamentari d'inchiesta, diario di lavoro di Ambrosoli, testimonianze dirette. Ma sono i fatti, che si svolgono a Milano, nella Roma dei politici, nella Svizzera delle banche, a New York, a dare al libro un andamento romanzesco. Sullo sfondo l'ombra sinistra di Sindona e degli uomini politici che l'hanno aiutato.
Naturalmente Laura non conosce queste cose e farebbe megli a smettere con le solite polemiche da strapazzo che fa in televisione.
Per quanto riguarda Umberto Ambrosoli il suo gesto è comprensibile, ma di fronte alla morte, consentitemi di non condividerlo. Che almeno la morte consenta il perdono.
Sto leggendo tutte le proposte economiche che sono in giro sui vari quotidiani e che vengono attribuite al nuovo esecutivo. Credetemi mi rimane davvero difficile rimanere positivo. Forse ancora non hanno capito che per sopravvivere la nostra Italia ha bisogno di riscrivere quasi tutte le regole e cancellare le spese inutili, dagli armamenti, alle pensioni d'oro e alle false grandi opere. La nostra economia non ce la potrà mai fare se le regole rimangono così e saremo costretti ad un rapido declino ulteriore, altro che ripresa nel 2014. Smettiamo di credere alle favole, la realtà è che non potremo più permetterci il tenore di vita che abbiamo avuto negli ultimi 30 anni e per questo dobbiamo rivedere tutto. Questa è la nostra ultima possibilità, non facciamocela sfuggire, lo dobbiamo sopratutto ai nostri figli.
L'IMU, ovvero la tassazione sui fabbricati, esiste in tutti i paesi del mondo occidentale ed è considerata una imposta giusta, anche quella sulla prima casa. In Italia, vista l'impossibilità (per ora) a procedere a qualsiasi altra tassa sul patrimonio è praticamente impossibile cancellarla. Probabilmente sarebbe più giusto interrompere l'aumento dell'IVA (già prevista e praticata dal Governo Berlusconi), essendo una imposta che colpisce tutti indistintamente. Personalmente ritengo che l'IMU sulla prima casa vada riformulata in maniera diversa e prevedere diverse modalità di esenzione o sconti. Prima di tutto decidere a quali tipologie di fabbricati applicare gli sconti (no a ville ed altri fabbricati di pregio) e poi decidere a quale soglia di importo ISEE (Indicatore Sicurezza Economica) si ha diritto ai benefici. E' importante prevedere che sia l'importo ISEE e non la dichiarazione dei redditi in quanto, in caso contrario, ne beneficerebbero i soliti furbetti che evadono le tasse. Prevedere inoltre una deduzione, non vincolata alla dichiarazione ISEE , a seconda dei figli a carico e della presenza di mutui ipotecari per l'acquisto o la costruzione della prima casa. In questo modo ne potranno beneficiare la maggior parte delle famiglie italiane e non saranno favoriti i possessori di ville milionarie e castelli o evasori fiscali. Ma sarà in grado l'attuale governo di non cedere "alle lusinghe" del sig. Berlusconi? http://www.corriere.it/politica/13_maggio_05/berlusconi-fiducia-letta-abrogazione-imu_7c11c072-b569-11e2-86df-caa1160f5c6a.shtml
Certo che non ci possiamo fidare veramente di nessuno, ma in che società viviamo?? le iene che denunciano le ingiustizie e poi si comportano in questo modo...... Ma chi siamo realmente Noi ? Siamo come ciechi, siamo degli illusi, ignoranti ed incapaci di vedere le cose come stanno in realtà. Ci rigirano con poche parole e non abbiamo mai il tempo di approfondire tutti gli argomenti che sono importanti per il nostro futuro. Continuiamo a delegare ad altri le decisioni che saranno fondamentali per noi e per i nostri figli ed ancora non ci siamo resi conto che se non cambiamo noi stessi NON avremo alcun futuro. Nonostante tutto.... la speranza non l'ho ancora persa......