mercoledì 17 luglio 2013

Augurarci di tornare ad ieri sarebbe un bel salto in avanti

In origine i Comuni italiani sono nati con l' autonomia amministrativa e la capacità impositiva. In pratica la Comunità a livello locale raccoglieva dai Cittadini le risorse che sono necessarie per il suo mantenimento e le affidava agli amministratori locali.
Poi, per“semplificare”, le tasse sono state in passato divise in due grandi scaglioni: quelle dai Cittadini versate direttamente allo Stato e quelle che le singole Comunità  chiedevano agli stessi Cittadini per le spese di mantenimento della Comunità.
Si è andati avanti così fino al 1971 quando una riforma della legge finanziaria ha rivoluzionato il sistema di riscossione . Infatti,sotto le false spoglie di “semplificazione ed ottimizzazione” si è convenuto ed effettuato l'esproprio della autonomia amministrativa dei comuni . In pratica si è detto (ed è stato fatto): riscuotiamo tutto su base nazionale e poi lo Stato rende ai Comuni una quota degli introiti in base agli abitanti (e altri parametri).
Un metodo di ripartizione che francamente sento di non condividere e che ritengo come una delle concause dei fenomeni negativi avvenuti negli ultimi 25 anni, da “Tangentopoli” alla grande crisi economica di oggi che ha coinvolto la gestione pubblica locale e nazionale.
Gli amministratori locali di quel tempo non furono particolarmente contrari visto che si toglieva loro il compito ingrato di fare gli esattori, di motivare la tassazione verso gli elettori, l'obbligo di bene amministrare, di risparmiare; I Cittadini dei comuni, dal canto loro, non sentivano direttamente gli effetti di una amministrazione incapace o dalla spesa allegra.
Tutto venne spostato a livello politico centrale: bravo amministratore divenne non chi era più oculato e prudente ma quello che riusciva a ottenere di più (e spendere di più).
Da allora Politica nazionale e politica locale diventarono una questione di rapporti e mutui scambi di interessi e favori (ti porto i voti se mi finanzi la strada; se mi fai la leggina che mi fa avere maggiori risorse,ecc.).
L'amministratore locale non rispondeva più direttamente ai Cittadini, alla Comunità che lo aveva eletto; da questa doveva solo RACCOGLIERE VOTI FACENDO PROMESSE. 
E così avanti a spendere....viene meno, diventa molto meno importante, l'esigenza di bene amministrare (i Cittadini non collegano le tasse che pagano con le spese di chi amministra la Comunità).
In questa situazione,meno i Cittadini sono informati, meno partecipano alla vita della Comunità, più liberi di decidere e spendere sono coloro che hanno i comandi e gestiscono la cassa comune.
Non è questione di destra o sinistra; oggi il sistema è così. Così non va bene.
Questa è la situazione fino ad oggi; chi ci amministra forse è incolpevole(forse si ritene più intelligente degli altri....forse ci ritiene troppo ignoranti.....forse....?), ma è parte di un sistema che è interessato a mantenersi in vita ed a non riformarsi.
Tornare alla situazione precedente renderebbe la amministrazione trasparente; il sindaco dovrebbe rispondere direttamente di ogni spesa piccola o grande; per avere maggiori risorse le dovrebbe chiedere con nuove tasse ai Cittadini. Per avere il consenso dovrebbe essere davvero capace e onesto, altrimenti i Cittadini lo cambiano. In questo modo l'amministratore subirebbe meno le influenze delle segreterie/federazioni di partito e di più quelle dei propri cittadini.

Tornare a questa situazione vorrebbe dire anche abbandonare l'assurdo “Patto di Furberia” o di Stabilità che riversa sui comuni meglio amministrati , soprattutto quelli più piccoli, i fallimenti della politica nazionale.
Da solo questo sistema sarà difficile che si auto-riformi, perché questo succeda i Cittadini devono riprendere in mano la loro Comunità, affidandosi e fidando in persone che questo sistema vogliono riformare, che pretendono l'applicazione della autonomia amministrativa oggi sancita dalla Costituzione.
Si deve tornare ad una Comunità autonoma ove i Cittadini gestiscono direttamente i loro soldi; ove la maggior parte delle tasse le devono approvare loro e decidere quindi degli investimenti e delle spese.
Andiamo avanti....un pochino alla volta..... per il momento NO ALLA FUSIONE DEL COMUNE DI SUVERETO (LI)!!!

Nessun commento:

Posta un commento