sabato 9 novembre 2013

Un Ministro della Giustizia INCOMPATIBILE.

Secondo il mio parere il ministro Cancellieri deve dimettersi entro martedì prossimo, prima del voto di sfiducia richiesto dal M5S.
Deve dimettersi non tanto perchè si è adoperata per far uscire la figlia di Ligresti, ma per il contenuto stesso della telefonata, un contenuto che la rende incompatibile nella funzione di Ministro della Giustizia. 
Se analizziamo bene la telefonata emerge che la compagna di Salvatore Ligresti piange, si dispera e nel tentativo di consolarla il Ministro della Giustizia si lascia andare: «Ah senti, non è giusto, non è giusto, lo so». Che cosa non è giusto? L'arresto? Come può un ministro, sia pure nel tentativo di consolare un'amica, definire ingiusto quel che hanno deciso i magistrati dopo mesi di indagini? E poi, perchè nella telefonata non si fa alcun riferimento ai problemi di salute della donna? Se era malata (anoressia?), come mai questo è uscito fuori solo successivamente? Oltre a questo, il Ministro della Giustizia che chiama la famiglia di un ricercato (il fratello della carcerata risulta tuttora latitante) è una cosa inconcepibile, fuori da ogni tipo di logica.
A livello psicologico l'offerta telefonica di aiuto della Cancellieri appare un gesto di riconoscenza, quasi di riparazione e non come la limpida e autonoma determinazione di un Guardasigilli preoccupato dello stato di salute di un carcerato.
E questo senza analizzare il passato, l'intreccio tra le due famiglie, le raccomandazioni, i compensi milionari del figlio.

giovedì 10 ottobre 2013

POVERI MA RICCHI !!


"Un padre ricco, volendo che suo figlio sapesse cosa significa essere povero, gli fece passare qualche giornata con una famiglia di contadini.
Il bambino passò una settimana nei campi.
Di ritorno in città, ancora in macchina, il padre gli chiese:
Che mi dici della tua esperienza ?
Bene – rispose il bambino.
Hai appreso qualcosa ? Insistette il padre.
1 – Che abbiamo un cane e loro ne hanno quattro
2 – Che abbiamo una piscina con acqua trattata, che arriva in fondo al giardino. Loro hanno un fiume, con acqua cristallina, pesci e altre belle cose.
3- Che abbiamo la luce elettrica nel nostro giardino ma loro hanno le stelle e la luna per illuminarli.
4 – Che il nostro giardino arriva fino al muro. Il loro, fino all’orizzonte.
5 – Che noi compriamo il nostro cibo; loro lo coltivano, lo raccolgono e lo cucinano.
6 – Che noi ascoltiamo CD... Loro ascoltano una sinfonia continua di pappagalli, grilli e altri animali…... tutto ciò, qualche volta accompagnato dal canto di un vicino che lavora la terra.
7 – Che noi utilizziamo il microonde. Ciò che cucinano loro, ha il sapore del fuoco lento.
8 – Che noi per proteggerci viviamo circondati da recinti con allarme... Loro vivono con le porte aperte, protetti dall’amicizia dei loro vicini.
9 – Che noi viviamo collegati al cellulare, al computer, alla televisione. Loro sono collegati alla vita, al cielo, al sole, all’acqua, ai campi, agli animali, alle loro ombre e alle loro famiglie.
Il padre rimane molto impressionato dai sentimenti del figlio.
Alla fine il figlio conclude:
Grazie per avermi insegnato quanto siamo poveri !
Ogni giorno, diventiamo sempre più poveri perchè non osserviamo più la natura, la nostra Madre TERRA, perché non sappiamo piu’ il significato vero di VIVERE !
E ci preoccupiamo sempre di AVERE , AVERE E AVERE SEMPRE DI PIU’, invece di preoccuparci unicamente di ESSERE.----"

Vedendo questa bellissima cartolina (inviatami da Walter Gasperini) che ritrae Suvereto alla fine del 1800 mi è venuta in mente questa storiella che trovo particolarmente attuale e che ci deve far riflettere tutti.

giovedì 3 ottobre 2013

Grazie, Paola Taverna

Alle ultime elezioni politiche ho votato il Movimento 5 Stelle soprattutto per PROTESTA contro tutta l'attuale classe politica. Sebbene spesso non sono d'accordo con la strategia politica di Beppe Grillo, ho continuato ad informarmi sui risultati che stanno cercando di ottenere quei ragazzi inesperti che abbiamo mandato in quel nido di vipere che è il nostro parlamento. Derisi (per paura) da tutti gli altri politici e invisi (per convenienza) dalla stragrande maggioranza della stampa, ritengo che facciano il possibile affinchè ci sia almeno un gruppo parlamentare di opposizione, cosa che non è mai avvenuta negli ultimi anni.

In questo video che pubblico, di cui consiglio la visione a TUTTI, indipendentemente dal proprio pensiero politico, soffermiamoci a riflettere sulle parole che orgogliosamente escono fuori dalla bocca della ragazza e diamo liberamente il nostro giudizio. Io, per una volta tanto, mi sono sentito degnamente rappresentato.........

domenica 15 settembre 2013

Dal libro rosso "DELLE NOVELLE"

Allegato alla presente nota è ben visibile la pagina delle “Risorse disponibili nei primi 5 anni” inserita nel famoso opuscolo rosso“delle Novelle”, distribuito da circa una settimana dal Comitato Si Fusione o dall'Amministrazione Comunale (ancora francamente non l'ho capito). Come possiamo vedere tutto ruota intorno al DENARO,quello dei famosi e tanto sbandierati incentivi, dall'allentamento del Patto di Stabilità e dulcis in fundo anche sulle contravvenzioni al codice della strada.
Inutile dire che queste promesse economiche sono il pilastro fondamentale delle due amministrazioni comunali per convincere che la Fusione è da fare ed è persino bella. Ma analizziamo voce per voce e speriamo di capirci meglio:
  1. Incentivi Regionali ed Incentivi Statali per un totale di 6.300.000 Euro. Queste risorse sono disponibili SOLO SULLA CARTA a partire solo dall'anno 2015 e per questo dovranno essere inserite sia sulla legge finanziaria regionale che in quella nazionale nell'anno 2014 (di solito vengono approvate a Dicembre, nell'ultimo mese). Nelle stesse normative che prevedono tali contributi ci sono però articoli che sono stati omessi nell'opuscolo, ovvero che verranno erogati :”NEI LIMITI DEGLI STANZIAMENTI FINANZIARI” e “SE LE RISORSE NON SONO SUFFICIENTI A GARANTIRE IL CONTRIBUTO, QUESTO E' RIDOTTO PROPORZIONALMENTE “. Non mi sembra una omissione di così poco conto, in pratica vuol dire che SU QUESTI SOLDI NON BISOGNA FARCI AFFIDAMENTO!!.
    Particolarmente importante mi sembrano le note che ho trovato in alcuni VERI “Studi di Fattibilità” che riguardano altri comuni d'Italia; in questi studi, che sono stati richiesti dalle amministrazioni comunali e che pertanto “strizzano l'occhio” alla fusione, quando arriviamo ad elencare i contributi, arrivano le note dolenti del tipo: “Tali contributi previsti per dieci anni, con un limite tuttavia, rappresentato, dagli “stanziamenti finanziari previsti” è una minaccia, che negli ultimi anni appare sempre più palese, che è quella che a fronte dell’insufficienza dei fondi erariali destinati al finanziamento delle fusioni di Comuni, il contributo spettante per la fusione sia proporzionalmente ridotto, come previsto dal medesimo articolo in un comma successivo. Quest’ultima previsione deve essere tenuta in particolare considerazione, nel senso che non è possibile ipotizzare di costruire un bilancio di previsione facendo completo affidamento su tali risorse, come era possibile fino a qualche anno fa. Pur essendo destinati al sostegno alla gestione corrente, deve poi rilevarsi che la previsione e la definizione effettiva dei contributi, solitamente a fine anno, rendono difficoltosa o addirittura pericolosa la costruzione di un bilancio fondato su tale previsione. Appare pertanto consigliabile fare comunque delle previsioni al ribasso a riguardo, o meglio cautelative, trasformando se del caso le risorse ulteriori assegnate oltre i termini utili a un loro impiego – assestamento di novembre – come avanzo di gestione da destinare a un piano d’investimenti pensati in relazione agli obiettivi della fusione …....”
    Si, abbiamo capito bene, sono talmente INSICURI che consigliano di NON FARE AFFIDAMENTO SU TALI RISORSE, di fare PREVISIONI AL RIBASSO e addirittura DI NON COSTRUIRCI UN BILANCIO DI PREVISIONE!!! MA ALLORA IL NOSTRO “LIBRO DELLE NOVELLE”?
    Non abbiamo neanche considerato che stiamo vivendo la più grande crisi economica del dopoguerra e che lo Stato sta faticando a trovare risorse per mantenimento cassaintegrati, aumento iva, esodati ecct, e che dal prossimo anno, l'ammontare del nostro debito pubblico, ci obbligherà a Leggi finanziarie da 45 miliardi di euro l'anno.
    Ulteriori commenti sono superflui.
  2. Risorse ora bloccate che saranno liberate grazie all'uscita dal Patto di Stabilità 7.000.000 di Euro. Anche qui siamo in presenza di omissioni gravissime nell'informazione, si omette di dire che la stragrande maggioranza di quella somma è già stata spesa e quindi NON PUO' essere messa nel conteggio finale . Inoltre la normativa non è chiara e non c'è la matematica certezza che saranno disponibili le somme depositate nell'anno 2012 allo Stato centrale (NON SONO DEPOSITATE NELLE CASSE DEL COMUNE ,COME SI DICE), anzi probabilmente il nuovo comune sarebbe solamente esentato per tre anni dal Patto di Stabilità e questo consentirebbe solo di contrarre qualche mutuo in più, assumere qualche dipendente, in pratica ulteriori DEBITI da pagare per i contribuenti (NOI).
  3. Contravvenzioni al Codice della Strada 3.000.000 di Euro, su questo dobbiamo stendere un velo pietoso, perchè un'amministrazione sana dovrebbe fare in modo di prevenire comportamenti illeciti stradali e non vederla come una opportunità di guadagno. Detto questo, prevedere una tale entrata in base agli anni precedenti, è meramente illusorio e come tale non dovrebbe essere conteggiato.
  4. Anche la previsione dell'ammontare degli oneri di urbanizzazione è stata fatta superficialmente e non tiene conto della crisi in essere che coinvolge soprattutto quel settore.
I Suveretani non credo che amino questo tipo di finanza “creativa”stile Giulio Tremonti, sono tipi che badano al sodo, alle certezze,ed investono responsabilmente. Sono anche consapevoli che, anche se le novelle si trasformassero in realtà, quei denari non prenderebbero mai la strada per Suvereto.
A voi le vostre opportune valutazioni e i vostri opportuni approfondimenti, peccato però, già ci avevo fatto la bocca a quella lussuosa “Sala Polivalente” da 700.000 Euro.

martedì 13 agosto 2013

Le Terme a Suvereto? SI GRAZIE

Le Terme di Suvereto(LI) rappresenterebbero una prospettiva economica decisiva per il turismo locale con ricadute economiche su ristoranti, negozi, bar, cantine e prodotti agroalimentari. Ma se le Terme a Suvereto portano con sé tutti questi effetti positivi, perché, nonostante se ne parli da anni, i campi sono ancora in uno stato di semi-abbandono? Perché non c'è stata la stessa solerzia del progetto di costruzione della Centrale a Biomasse?
Sui giornali e sul web si parla di “insabbiamenti” della pratica, di veti da parte del Comune di Campiglia per “proteggere” le Terme di Venturina; circostanze, queste, su cui si è espresso il Sindaco di Suvereto, a mezzo stampa, negando qualsiasi intromissione.
Questo clima di sfiducia nelle istituzioni danneggia tutti, in particolar modo gli abitanti di Suvereto.
C'è inoltre il sospetto che l'eventuale “Fusione” dei due comuni (di cui IO sono FERMAMENTE CONTRARIO) porterebbe al definitivo accantonamento delle Terme di Suvereto.
Non Ho la certezza di come realmente stanno le cose e per questo invito l'Amministrazione Comunale di Suvereto ad una trasparenza assoluta su questo argomento. Non basta negare coinvolgimenti esterni a mezzo stampa, credo sia il caso di approfondire e di informare i cittadini con un dibattito pubblico al quale dovrebbero partecipare tutte le parti in causa, compreso l'imprenditore che vuole investire nel progetto Terme.
Trasparenza e partecipazione sono l'unico rimedio contro i sospetti e la sfiducia.

martedì 6 agosto 2013

Testimonianze dal vivo (No alla Fusione del Comune di Suvereto)

Testimonianze dal vivo raccolte da cittadini di Suvereto, turisti ed esercenti pubblici. Come si potrà notare, i Suveretani hanno le idee chiare sul futuro del loro Comune.

SIAMO CONTRARI ALLA FUSIONE DEI COMUNI perché :
 Sarebbe la fine dell’autonomia di Suvereto, con gravi rischi per il governo del territorio, dell’agricoltura, del turismo, del paesaggio e dell’ambiente;
 Suvereto sarebbe cancellato come capoluogo comunale;
 le realtà più piccole e le campagne non sarebbero più rappresentate;
 è un progetto improvvisato e calato dall’alto, senza ascoltare la cittadinanza;
 Un comune più grande sarebbe più costoso, meno efficiente e meno trasparente;
 Si perderebbero importanti servizi sociali, che si allontanerebbero dai cittadini;
 Si rischia di perdere l’identità storica, sociale e culturale del Comune;
 Si indebolirebbero l’immagine e la promozione economica;
 Sarebbe una scelta irreversibile: un danno per sempre;
 Un luogo senza comune è un luogo meno importante.

mercoledì 31 luglio 2013

Arrampicarsi sugli specchi

Avete mai provato ad arrampicarvi su uno specchio? Ci siete mai riusciti ? Se si sta parlando fisicamente, credo proprio di no,questo perché lo specchio,oltre ad essere una superficie verticale, è anche una superficie liscia che non da possibilità di aggrapparsi.
Da qui deriva il detto "arrampicarsi sugli specchi" che metaforicamente parlando vuol dire che si sta cercando in tutti i modi di uscire da una situazione imbarazzate e/o spiacevole e che chi ti sta intorno ha notato il tuo tentativo. 
In una discussione o simili, arrampicarsi sugli specchi” vuol dire ricorrere agli argomenti più sottili o artificiosi, cercare qualsiasi appiglio per avere ragione o per giustificarsi senza tuttavia riuscirci, così come scivolerebbe chi tenta di arrampicarsi sulla superficie liscia di uno specchio.
Leggere gli articoli sul Tirreno e la Nazione di Oggi in ordine alle dichiarazioni degli Amministratori dei comuni di Suvereto e Campiglia M.MA sul tema della fusione mi ha fatto subito venire in mente il rumore dei polpastrelli delle mani che scivolano sul vetro di una finestra.
Inutile dire che non sono assolutamente d'accordo, inutile dire che sarebbe il caso di valutare meglio tali interventi perché potrebbero aggravare quella ”lacerazione” di cui tanto parlano e di cui ritengo SONO GLI UNICI RESPONSABILI.
Parlare di “disinformazione e paure” ad opera di “tutti quelli che inserendosi a vario titolo e per diversi motivi i quali hanno condotto fin da subito il confronto della diffidenza e della calunnia, hanno alimentato divisione dettate prima di tutto da un malinteso concetto di identità”, non fa certo onore all'istituzione che rappresentano. Coloro che “si sono inseriti a vario titolo” rappresentano la democrazia, il pluralismo, la voglia di vederci chiaro e la partecipazione pubblica al dibattito. Tutti concetti fondamentali nella vita di una comunità.
Capisco che non sono abituati, ma il tempo cambia........
E poi chi è che fa disinformazione? Ancora sto aspettando di leggere le coperture economiche a tutti quei milioni di euro tanto sbandierati nelle pubbliche riunioni e sui quali si forma questo progetto di fusione ancora misterioso. Ho letto infinità di leggi nazionali, regionali, decreti attuativi ma di somme STANZIATE neanche l'ombra. Parole, parole sopra parole ma nessun capito di spesa riempito di denaro. Insomma la solita aria fritta.
Ed anche se ci fossero, questi soldi, nel futuro remoto ........ decidere con un referendum la fine del nostro comune è come vendere la nostra casa, il nostro bene più prezioso, ORA e sperare di incominciare a riscuotere (A RATE) fra ALCUNI ANNI da un soggetto (LO STATO E REGIONE) sul limite del fallimento. E' un investimento che nessun padre di famiglia farebbe mai.

sabato 20 luglio 2013

Chiedersi il Perché conta e parecchio.......

Siamo talmente abituati a considerare l’Italia un paese diverso da tutto il resto del mondo e quasi mai non chiediamo il perché ma solo “il come”. Il perché invece, conta e parecchio …..è la domanda umana essenziale che ci ha sempre contraddistinto dalle altre specie di animali. Il perché è fondamentale perché noi vogliamo capire chi siamo, anche in termini di comunità; Per questo dobbiamo pretendere il cambiamento, pretendere di essere degnamente rappresentati e leggi giuste uguali per tutti.
Ma il sistema non lo vuole questo cambiamento, resiste, cerca di salvaguardarsi e così facendo getta al vento le ultime briciole della nostra democrazia. Ormai la nostra povera Italia è diventata un paese di conquista, dove speculatori senza scrupoli o tiranni di vecchia concessione si possono permettere ogni cosa, anche deportare donne e bambini.
Perché ci hanno raccontato per 50 giorni solo falsità sulla vicenda di Alma Shalabayeva? Perchè è stato permesso a personaggi con i quali non abbiamo alcun accordo internazionale di fare da padroni nel nostro Ministero dell'Interno ed alla Questura di Roma?
Poi, se abbiamo la costanza, il tempo e la voglia di continuare ad informarci, scopriamo delle rivelazioni che ci fanno male ma che possono toglierci qualche perché dalla testa. Dalla documentazione recuperata emerge infatti che non si sarebbe trattato di una “espulsione”, ma di una vera e propria “deportazione” delle due nella patria d'origine, cosa questa che era stata ufficialmente richiesta dalle autorità kazake.
Nelle carte ufficiali, che confermerebbero come sin da subito fosse chiara la reale identità della donna, moglie del dissidente kazako, e che gli stessi kazaki avevano fornito indicazioni precise sui passaporti e chiedevano all’Italia “In caso di accertata permanenza illegale in Italia di Alma Shalabayeva chiediamo alle vostre autorità di deportarla in Kazakistan”
Ci sono poi tanti altri "Perché?" in cui ognuno di noi dovrebbe riflettere e darsi una risposta, una risposta propria..... frutto del proprio ragionamento.
Lo so che tanti pensano che i problemi italiani sono ben altri, che tanti di noi arrivano a malapena al 15 di ogni mese e che tanti imprenditori si suicidano, però chi non crede che tutti questi fatti non siano interconnessi fra di loro commette secondo me un grave errore: la mancanza di democrazia e libertà è il filo conduttore di tutti i nostri guai, da quelli economici alle deportazioni. 
Se avremo il coraggio di ritrovare il fresco profumo della democrazia e della libertà nessun traguardo sarà inarrivabile, ma occorre far presto, il punto di non ritorno è vicino........

mercoledì 17 luglio 2013

Augurarci di tornare ad ieri sarebbe un bel salto in avanti

In origine i Comuni italiani sono nati con l' autonomia amministrativa e la capacità impositiva. In pratica la Comunità a livello locale raccoglieva dai Cittadini le risorse che sono necessarie per il suo mantenimento e le affidava agli amministratori locali.
Poi, per“semplificare”, le tasse sono state in passato divise in due grandi scaglioni: quelle dai Cittadini versate direttamente allo Stato e quelle che le singole Comunità  chiedevano agli stessi Cittadini per le spese di mantenimento della Comunità.
Si è andati avanti così fino al 1971 quando una riforma della legge finanziaria ha rivoluzionato il sistema di riscossione . Infatti,sotto le false spoglie di “semplificazione ed ottimizzazione” si è convenuto ed effettuato l'esproprio della autonomia amministrativa dei comuni . In pratica si è detto (ed è stato fatto): riscuotiamo tutto su base nazionale e poi lo Stato rende ai Comuni una quota degli introiti in base agli abitanti (e altri parametri).
Un metodo di ripartizione che francamente sento di non condividere e che ritengo come una delle concause dei fenomeni negativi avvenuti negli ultimi 25 anni, da “Tangentopoli” alla grande crisi economica di oggi che ha coinvolto la gestione pubblica locale e nazionale.
Gli amministratori locali di quel tempo non furono particolarmente contrari visto che si toglieva loro il compito ingrato di fare gli esattori, di motivare la tassazione verso gli elettori, l'obbligo di bene amministrare, di risparmiare; I Cittadini dei comuni, dal canto loro, non sentivano direttamente gli effetti di una amministrazione incapace o dalla spesa allegra.
Tutto venne spostato a livello politico centrale: bravo amministratore divenne non chi era più oculato e prudente ma quello che riusciva a ottenere di più (e spendere di più).
Da allora Politica nazionale e politica locale diventarono una questione di rapporti e mutui scambi di interessi e favori (ti porto i voti se mi finanzi la strada; se mi fai la leggina che mi fa avere maggiori risorse,ecc.).
L'amministratore locale non rispondeva più direttamente ai Cittadini, alla Comunità che lo aveva eletto; da questa doveva solo RACCOGLIERE VOTI FACENDO PROMESSE. 
E così avanti a spendere....viene meno, diventa molto meno importante, l'esigenza di bene amministrare (i Cittadini non collegano le tasse che pagano con le spese di chi amministra la Comunità).
In questa situazione,meno i Cittadini sono informati, meno partecipano alla vita della Comunità, più liberi di decidere e spendere sono coloro che hanno i comandi e gestiscono la cassa comune.
Non è questione di destra o sinistra; oggi il sistema è così. Così non va bene.
Questa è la situazione fino ad oggi; chi ci amministra forse è incolpevole(forse si ritene più intelligente degli altri....forse ci ritiene troppo ignoranti.....forse....?), ma è parte di un sistema che è interessato a mantenersi in vita ed a non riformarsi.
Tornare alla situazione precedente renderebbe la amministrazione trasparente; il sindaco dovrebbe rispondere direttamente di ogni spesa piccola o grande; per avere maggiori risorse le dovrebbe chiedere con nuove tasse ai Cittadini. Per avere il consenso dovrebbe essere davvero capace e onesto, altrimenti i Cittadini lo cambiano. In questo modo l'amministratore subirebbe meno le influenze delle segreterie/federazioni di partito e di più quelle dei propri cittadini.

Tornare a questa situazione vorrebbe dire anche abbandonare l'assurdo “Patto di Furberia” o di Stabilità che riversa sui comuni meglio amministrati , soprattutto quelli più piccoli, i fallimenti della politica nazionale.
Da solo questo sistema sarà difficile che si auto-riformi, perché questo succeda i Cittadini devono riprendere in mano la loro Comunità, affidandosi e fidando in persone che questo sistema vogliono riformare, che pretendono l'applicazione della autonomia amministrativa oggi sancita dalla Costituzione.
Si deve tornare ad una Comunità autonoma ove i Cittadini gestiscono direttamente i loro soldi; ove la maggior parte delle tasse le devono approvare loro e decidere quindi degli investimenti e delle spese.
Andiamo avanti....un pochino alla volta..... per il momento NO ALLA FUSIONE DEL COMUNE DI SUVERETO (LI)!!!

sabato 13 luglio 2013

"Patto di Stupidità" o "Patto di Furberia"?

Quasi tutti i giorni si sente parlare di questo assurdo patto di stabilità ed in quasi tutti i dibattiti in corso nel nostro comune (Suvereto LI) viene addirittura etichettato come il “Patto di Stupidità”, per ultimo, tale appellativo è stato pronunciato proprio dal nostro Sindaco in occasione del dibattito la sera del 11.07 al parco degli ulivi.
Io penso che se uno ha la possibilità, il tempo e la voglia di informarsi sulla materia, scoprirà che di “stupidità” ce n'è ben poca e che anzi, trattasi di una “furbata geniale” architettata proprio ai danni dei comuni più virtuosi, che sovente sono proprio quelli più piccoli.
In parole povere e semplici il patto di stabilità (io lo chiamerei “patto di furberia”) fa si che i nostri comuni devono provvedere, unitamente allo stato italiano, a sanare il deficit pubblico al fine di rispettare gli accordi europei sottoscritti dagli stati membri dell’Unione Europea. La "Furberia" sta nel fatto appunto che lo stato italiano ne riversa i costi e i sacrifici quasi totalmente sui comuni virtuosi, senza provvedere ai dovuti tagli alla spesa pubblica ed ai costi della casta politica.
Ora però scendiamo un po' più nel particolare ed affrontiamo la problematica in maniera più approfondita.
Il Patto di Stabilità è stato pensato dall’Unione Europea per tenere sotto controllo i conti pubblici degli Stati appartenenti all’area Euro, con l’obiettivo di ridurre i deficit e i debiti accumulati negli anni e risanare così le finanze pubbliche. L’Europa ha posto degli obiettivi; come raggiungerli è una scelta che compete ai singoli Stati.
Quando si parla di conti pubblici non ci si riferisce solo a quelli degli Stati centrali, ma sono compresi anche quelli degli enti territoriali (Regioni, Province, Comuni, ecc.). Per questo il Patto di Stabilità produce effetti devastanti soprattutto per questi enti.
Come al solito in Italia è stato impostato in maniera abbastanza diversa dal resto d'Europa (…..ma chissà perchè!) e gli ultimi tre governi che si sono avvicendati hanno sempre di più peggiorato l'applicazione a discapito dei soliti soggetti.


Se guardate questi due semplici video è facile capire come funziona il patto di stabilità per un comune.
Mi direte poi ..... ma  che senso ha una cosa del genere.....se sono soldi dei comuni, perchè non possono essere spesi l'anno successivo? E così via, se ne possono fare decine di domande, ma la risposta è una sola: Lo Stato Centrale non ha avuto la forza, la determinazione e la volontà politica di riformarsi ed ha preteso quasi tutto il sacrificio ai suoi cittadini, sia in termini di maggiori tassazioni, sia in termini di minori servizi, dalla scuola alla sanità.


Inutile dire che le conseguenze, oltre che essere disastrose per i cittadini, sono state e lo sono tuttora devastanti per tutti quei soggetti che hanno svolto lavori o servizi per i comuni o per gli altri enti territoriali, tanti dei quali, in conseguenza di questo, hanno dovuto chiudere la propria attività.
Negli ultimi anni sono stati molti i sindaci che hanno minacciato di non rispettare il vincolo del patto di stabilità, anche noti personaggi hanno manifestato nelle vie di Milano ma i risultati ancora non si sono visti e si continua con questo vincolo  al fine di compensare il deficit dello Stato centrale con i surplus imposti ai Comuni (che hanno i soldi, ma non possono spenderli e quindi creano degli avanzi…) così da rispettare il Patto Europeo. Così i conti tornano, ma solo dal punto di vista contabile, perché nella realtà il deficit dello Stato centrale resta intatto mentre i  comuni che magari  hanno bene amministrato, rischiano di compromettere la qualità dei servizi e la possibilità di fare investimenti (cosa grave, in particolare in un momento di crisi come quello attuale) e in alcune circostante si vedono costretti ad appoggiare assurde iniziative di FUSIONE, non ammettendo la realtà dei fatti e disinformando i cittadini.
Quindi, se non riformiamo seriamente il nostro stato centrale, non facciamo abolire TUTTE le spese superflue, non dimezziamo i costi della Casta Politica e non facciamo UNA SERIA lotta all'evasione fiscale ed alla corruzione, come è possibile pretendere un cambiamento della normativa?
Ma i nostri Sindaci ne sono al corrente o NO?
Eppure nel 92% dei comuni italiani governano gli stessi partiti che rappresentano l'attuale maggioranza del governo italiano e sono gli stessi che l'anno scorso, durante il Governo Monti hanno approvato il trasferimento (la rapina) dei soldi rimasti nelle casse dei comuni alla tesoreria statale.
Nella mia ricerca in ambito nazionale ho trovato comunque amministrazioni comunali che oltre ad essere ben amministrate hanno imparato a convivere con “la furberia” e, di conseguenza, tutelato maggiormente i propri cittadini. Non ci vuole tanto, solo un pò di "furberia"........

Concludo con un quesito, sperando che altri mi aiutano a risolverlo, visto che io non sono riuscito ad ottenere risposta certa: in questi ultimi 6 mesi si è fatto un gran parlare dello sblocco del patto di stabilità per pagare tutte le ditte che vantano un debito con la pubblica amministrazione (stimato in almeno 120 miliardi di euro). Un gran parlare perché si è fatto quello e basta, i debitori ancora non hanno visto 1 Euro, però la mia considerazione è un'altra: sulla stampa e sui media si fa troppo poca attenzione a come queste spese saranno e dovranno essere finanziate, cioè con l’emissione di buoni del tesoro o un prestito dalla Cassa Depositi e Prestiti (Poste Italiane). Ma se si devono emettere buoni del tesoro o ricevere prestiti significa che le casse sono vuote, ed è questo il punto più preoccupante per i cittadini dei Comuni non indebitati.......ovvero dove sono finiti i nostri soldi?
In teoria però i soldi sono ancora lì, nei forzieri della banca centrale. O almeno dovrebbero essere ancora lì, ma il fatto che si preveda di emettere del debito per finanziare i pagamenti potrebbe puntare ad un’altra amara verità.........o no?

sabato 29 giugno 2013

NO Alla fusione dei comuni di Suvereto e Campiglia (LI): Non Siamo In Vendita!

Come al solito, invece di ridurre i privilegi ed i costi della politica nazionale, si va a colpire soprattutto i comuni con minori abitanti, nascondendo così i problemi veri. 
Il caso di Suvereto possiamo considerarlo come un vero e proprio  simbolo dell’attacco ai piccoli comuni, alla rappresentanza e alla democrazia territoriale.  
I piccoli comuni come il nostro costano pochissimo, sia per il loro funzionamento che per i loro amministratori  e rappresentano la storia, l'identità, l'economia ed il presidio di uno Stato da decenni assente.   
I piccoli comuni italiani  sono una risorsa preziosa,  visto che quelli sotto i 5000 abitanti rappresentano il 72% del totale, producono la quasi totalità dei prodotti a marchio certificato ed almeno i 4/5 dei vini pregiati. 
Chi vive nei piccoli comuni è un privilegiato, soprattutto chi fino ad adesso ha abitato a Suvereto. Noi ancora non abbiamo idea dei problemi che sta affliggendo le zone urbane più popolate e le città e di fronte all'immane crisi economica e ambientale che sta emergendo e che sembra non avere fine. Saranno e dovranno essere i comuni più piccoli a cambiare registro  ed a Suvereto abbiamo tutte le carte in regola grazie a tutte le nostre risorse, da quelle umane all'agricoltura, al turismo, al possibile uso delle vere energie rinnovabili.  A Suvereto c'è un tessuto sociale, un dialogo tra i cittadini  e un amore per il territorio che potrà permetterci un futuro diverso per noi e per i nostri figli.
Allo stato attuale, con la Legge 135/2012 i comuni sotto i 5.000 abitanti, e quindi anche Suvereto, devono esercitare in forma associata le loro funzioni fondamentali; la legge reg/le Toscana 68 del 2011 prevede che i comuni possano associarsi in :
UNIONE DEI COMUNI
ASSOCIAZIONE CONVENZIONATA DEI COMUNI
FUSIONE DEI COMUNI
Di fronte a queste necessità ci aspettavamo che il Comune esercitasse le sue funzioni di scelta in maniera democratica con il legittimo coinvolgimento della cittadinanza, come previsto dalla stessa legge regionale. Così purtroppo non è stato e l’Amministrazione Comunale di Suvereto ha deciso di intraprendere la via della fusione con il Comune di Campiglia M.ma, deliberando di richiedere alla Regione l’avvio del procedimento per l’istituzione, tramite fusione, di un comune unico Campiglia M.ma – Suvereto (LI).
Di fronte a questa inspiegabile (ed unica nel suo genere) scelta dell'Amministrazione comunale si è creato a Suvereto un Comitato, costituito per la prima volta da persone di ideologia politica trasversale il cui unico scopo è quello di dare la corretta informazione ai cittadini.  

DI CERTO SIAMO CONTRARI ALLA FUSIONE DEI COMUNI perché :
- Una volta costituito il nuovo comune unico non si potrà più tornare indietro;
- Penalizzerebbe le realtà più piccole;
- Sarebbe la fine di Suvereto come capoluogo comunale;
- Non è il prodotto di un processo politico partecipativo assicurato dal coinvolgimento della cittadinanza;
- Non esiste alcun tipo di progetto economico e sociale seriamente strutturato;
- Non c’è la certezza di un vero risparmio economico-finanziario, né la certezza di una maggiore efficienza;
- Si rischia di perdere l’identità storica, sociale e culturale del Comune, che significa anche immagine e risorse economiche.

DI CERTO SIAMO FAVOREVOLI ALL’UNIONE DEI COMUNI perché :
- È un processo democratico partecipativo che permette di governare insieme salvando l’autonomia di ognuno;
- Con l’accorpamento dei servizi e l’associazione delle funzioni si raggiunge una ottimizzazione di efficienza e risparmio economico;
- Si preserverebbe l’identità storica, sociale e culturale del Comune, inoppugnabili punti di forza per un miglioramento socio-economico del territorio;
- Non vogliamo rinchiuderci nei confini geografici dei due comuni, ma rimanere aperti alla integrazione di tutta la Val di Cornia e dei comuni limitrofi.

Con l'Unione dei Comuni, pertanto NON VI E' CESSIONE DELLA SOVRANITA' COMUNALE : la Legge prevede che gli enti che decidono di associare le funzioni debbono predisporre una convenzione nella quale dovranno essere definiti servizi, stanziamenti finanziari, personale e modalità di intervento.  
Per giustificare la fusione il sindaco di Campiglia M.ma ha detto "non ci sono più gli incentivi pubblici per l’Unione"  .
Questa affermazione è del tutto non coerente con la realtà: La legge regionale n. 68 prevede che "alle unioni di comuni sono concesse premialità, nella forma di contributi straordinari, sulla base delle disposizioni del presente capo" e che "Alle unioni di comuni e ai comuni di minore dimensione demografica sono altresì concesse, ai sensi del presente capo, anticipazioni finanziarie per favorire la progettualità" (art. 89, cc. 1 e 3).
E' una affermazione non veritiera anche dire che "Nel 2016 per legge i Comuni sotto i 5mila abitanti subiranno la fusione forzosa, senza trasferimenti."  
Si fa tanto di che parlare degli incentivi economici, sia nazionali che regionali e si quantificano addirittura con oltre 10 milioni di euro, non dicendo che la legge nazionale non ha la copertura economica (al momento che è stata deliberata non potevano sapere il numero dei comuni che intendevano “fondersi”), e sperare in un'altra legge di copertura, visto la situazione del nostro paese è abbastanza fantascentifico, mentre per le risorse regionali, non è stato dato il giusto valore all’articolo 90 :”Se le risorse non sono sufficienti a garantire il contributo di cui al comma 1, questo è ridotto proporzionalmente”. 

Nel Caso di Suvereto (LI) e Campiglia (LI), rispettivamente 3171 e 13320 abitanti (fonte Wikipedia) si corre il rischio (qualora andasse in porto la fusione) di essere minimamente rappresentati in Consiglio Comunale (solo 1 consigliere ). In virtù di questo quale valore possono rappresentare un domani le dichiarazioni (di oggi) della classe politica  locale sulla convenienza per Suvereto di fare la “fusione”?

Al referendum consultivo che avverrà probabilmente nel prossimo mese di ottobre siamo convinti che la migliore risposta che i cittadini di Suvereto possono dare, sia quella di un voto di segno NO convinto sulla Fusione dei Comuni .
Un secco NO al metodo– perché non è stata una decisione presa dal basso come continuano a ripeterci i nostri Sindaci – i cittadini non sono stati coinvolti in nessun modo – il referendum non doveva essere l’unico momento di consultazione ma la fase finale di un percorso condiviso con la cittadinanza.
Un secco NO al merito– perché non esiste un vero progetto di Fusione – non si è presentato  alcuno studio di fattibilità che non approfondisce i nodi critici ( come è stato fatto in altre realtà d'Italia).
Un secco NO alla strategia– perché non esiste una strategia che individui la vocazione che dovrebbe avere un  territorio di di oiltre 16.000 abitanti e 170 kmq- – non c’è chiarezza su quali risposte saranno date alle esigenze della cittadinanza in termini di servizi alle famiglie e alle attività produttive.
Un secco NO a questi politici/amministratori– Un secco NO a questi politici/amministratori, 
perchè la nostra cittadinanza merita di essere rappresentata  in modo diverso, in forma partecipativa moderna, senza il sospetto di oscure manovre o valzer di poltrone.  

sabato 22 giugno 2013

Salvaguardiamo Suvereto (LI), il mio Comune

Come possiamo rimanere inermi quando la più importante delle nostre istituzioni corre il rischio di essere cancellata?
Come possiamo rimanere inermi quando si calpestano i diritti costituzionali dei cittadini e non si riducono i privilegi ed i costi della politica nazionale?
Come è possibile non difendere un paese che ha quasi 900 anni di storia,una sua propria identità culturale, una incredibile risorsa umana ed amore per il proprio territorio?
Ed infine come è possibile non accorgersi che tutto intorno a noi sta per essere risucchiato da una crisi economica e di valori tali da non avere precedenti e che far parte di una piccola comunità come la nostra sarà un privilegio e l'unica nostra possibilità di salvezza?
Ebbene, io non sono riuscito a rimanere inerme ed ho deciso di dare il mio contributo entrando liberamente a far parte di un comitato, costituito per la prima volta da persone di ideologia politica trasversale, il cui unico scopo è quello di fornire una corretta informazione ai cittadini, stimolando la partecipazione ed il dialogo fra tutte le persone.
Per uno come me, che da oltre 32 anni è al servizio dello Stato in un delicato compito di difesa istituzionale, è difficile capire il mondo della politica attuale, un mondo dove i colori cambiano da un giorno all'altro a seconda delle convenienze, un mondo dove la morale, l'onore e la correttezza non contano niente, sono questioni tutte sacrificabili per le esigenze personali o per quelle di un partito, di un qualsiasi partito.
Certo anche io potevo sacrificare l'onore, la lealtà e la correttezza e,magari, avere ora un cospicuo conto in banca e non essere obbligato a pagare per 30 anni il mutuo per l'acquisto della casa. Ne ho avute molte di occasioni e non nego che le tentazioni ci siano state,soprattutto per il pensiero di dare un futuro migliore ai miei quattro figli, ma alla fine la correttezza e l'onesta ha sempre prevalso.
Se una istituzione locale non da l'esatta informazione ai cittadini e persevera nel fornire dati e applicazioni normative inesatti o parziali, certamente siamo autorizzati a pensare che chi fornisce tali informazioni non è correttamente informato oppure modifica i dati e le informazioni sperando di fare breccia nell'ignoranza popolare. Inutile dire che per entrambi le ipotesi c'è un comportamento scorretto ed allora ben che vengano i dibattiti e le discussioni.
In queste ultime settimane ho percorso a ritroso, passo dopo passo,tutto l'iter dell'amministrazione comunale di Suvereto sulla proposta di “fusione” con Campiglia Marittima, mi sono letto i verbali e tutti gli allegati del Consiglio Comunale aperto che di fatto ha dato l'avvio del progetto, leggi e regolamenti nazionali e regionali che disciplinano l'obbligo di esercitare in forma associata le funzioni fondamentali per i comuni sotto i 5000 abitanti, nonché moltissime dichiarazioni ufficiali di esponenti favorevoli al progetto di“fusione” e non nego di essermi perfino divertito nel leggere bizzarre interpretazioni delle leggi. Poi le bizzarrie e le inesattezze sono diventate un po' troppe ed allora mi è rimasto difficile pensare che sia solamente frutto di mala informazione personale e che il detto “chi sa fa e chi non sa insegna” poteva ritenersi superato.
In virtù di questo mi viene spesso da chiedermi cosa “realmente ci sia sotto” ma ancora non sono giunto a formulare una ipotesi correttamente sorretta.
Nel vedere poi tutte quelle persone che partecipano alle riunioni del Comitato per il No, i vari dibattiti e discussioni , mi sono anche convinto che il nostro paese sta cambiando, che c'è voglia di vera partecipazione nell'istituzione, che c'è voglia di verità e che finalmente da oggi in poi non daremo più deleghe in bianco a nessuno.
Luciano Presenti (Nene per gli amici di Suvereto).

 

martedì 18 giugno 2013

In Ogni Cosa c'è un Dono



Ci sono tanti modi di rivoluzionare la propria vita e spesso il cambiamento viene quando meno te lo aspetti. Personalmente credo che ognuno di noi abbia già il destino tracciato e che le cosiddette coincidenze siano solamente momenti della nostra vita in cui è il destino stesso a prendere le decisioni. 
Come è possibile credere che la nostra vita, costellata da centinaia di coincidenze giornaliere, possa evolversi in così tanto stato confusionale in un mondo dove tutto è sincronizzato? 
Quante coincidenze potrebbero farci cambiare ogni giorno la nostra vita, un cellulare scordato a casa o scarico, le stringhe delle scarpe che si strappano, sbagliare un tragitto stradale, bucare la ruota dell'auto, il semaforo con luce rossa, un calabrone dentro l'auto, trovare la moglie con l'amante e così via, potrei fare migliaia di esempi. Ognuno di questi errori, contrattempi o vicissitudini ci porta a vivere esperienze diverse da quelle prefissate, esperienze che segnano in negativo o in positivo la nostra esistenza. Non è più facile pensare che il susseguirsi della vita sia causato da eventi in qualche modo collegati fra di loro ?  
Se ci poniamo nel giusto stato d'animo e con mente rilassata riosserviamo a ritroso la nostra vita, ci accorgeremo dell'infinità di coincidenze significative si siano verificate per condurci dove siamo ora. 
Non sarà difficile accorgersi poi che ogni fatto, ogni evento sono strettamente interconnessi fra di loro anche se, purtroppo, continuerà a sfuggirci la matrice o l'obiettivo finale. Scopriremo anche che una coincidenza che pareva negativa, si può trasformare nei giorni successivi nell'occasione della nostra vita, oppure in un nuovo amore, una vincita al gioco. Purtroppo il ragionamento vale anche nel caso contrario. 
La mia vita è sempre stata così e così e da almeno dieci anni questo è il mio pensiero. Qualsiasi cosa mi accade lo accetto, anche se negativo perché sono consapevole che è interconnesso ad un risultato finale che non posso controllare e che potrebbe essere quello più positivo della mia vita.  
Sara, Nando, la piccola Noemi e tutto lo staff

Anche il trasferimento di una figlia in un posto molto lontano, avvenuto in conseguenza di una molteplicità di coincidenze, si è rilevato un fatto altamente positivo a distanza di alcuni anni, oggi infatti, insieme al suo compagno, si è affermata definitivamente nel mondo del web design tanto da meritare uno speciale riconoscimento (Autori d'Elite e migliori venditori italiani) della più importante piattaforma internazionale.Grazie a loro sono anche diventato Nonno per la prima volta (a 50 anni)e questa è stata un'emozione fortissima, diversa da tutte le altre.

domenica 16 giugno 2013

Le Lacrime della Musicista

La Grecia è sempre più dentro al baratro, ma questa volta non starò a discutere di responsabilità o speculazioni .  Non si può fare finta di niente dopo aver guardato questo video. Nelle lacrime della musicista riesco a toccare tutta la disperazione e l'impotenza di un popolo che si e' visto espropriare di tutto, sicurezze, benessere, lavoro, speranza nel futuro e ora vede distrutti anche i simboli di una nazione, TV e Orchestra. 

Non si può fare finta di niente quando vediamo calpestata la dignità  delle persone, e non si vede la fine.
Quando in una Nazione, in pochi giorni, vengono chiuse l'unica Tv pubblica,  L' "Orchestra Sinfonica Nazionale" fondata nel 1938 (e sopravvissuta alla guerra), il "Contemporary Music Orchestra" fondato nel 1954 e il Coro ( 1977)  non si tratta di misure economiche, ma il campanello di allarme di qualcosa di gravissimo che incombe all'orizzonte. 
 Quando in una nazione non c'è più spazio per l'informazione e la cultura vuol dire che sta sprofondando verso un potere contrario alla democrazia. Possibile che la storia non ci abbia insegnato niente?

martedì 11 giugno 2013

Ignazio Marino, sindaco di Roma

Sono contento che Ignazio Marino sia diventato il Sindaco di Roma. Ritengo Marino di per sè una persona degnissima, uno dei pochissimi  politici che non mi costringe a spegnere la televisione quanto li vedo in Tv.
Ora però ha un compito difficilissimo, Roma negli ultimi anni è diventata una città allo sbando in preda alla delinquenza, al  malaffare e alla corruzione; dovrà combattere contro tutto e contro tutti, la disperazione della popolazione ha ormai raggiunto toni eccessivi e se non vengono presi immediati provvedimenti non oso pensare quello che potrebbe succedere.
Perché Marino si riveli un grande sindaco , cosa che ne ha le potenzialità, dovrà giocoforza scontrarsi con parte del suo stesso partito ed attaccare tutte le lobby che si sono costituite.
Se ne avrà la forza, ed io lo spero, visto come è riuscito a mettersi così incredibilmente in gioco, sarà un altro tassello importante per la rinascita della sinistra italiana.
Nelle elezioni comunali di Roma c'è comunque un altro dato incredibile, il fatto che ci sia stato ancora un 36% di persone capaci di votare per Alemanno. La sua assoluta immobilita' (nei casi migliori, perche' le poche volte che si e' mosso ha fatto disastri) su tutti i principali problemi della citta' piu' il fatto di averla letteralmente ridicolizzata davanti al mondo non sono bastati.  Ma così è la politica.........


sabato 8 giugno 2013

Afghanistan, una guerra nell'indifferenza di Tutti

Nonostante la processione di bare al rientro in Italia (con quella di oggi fanno 53 purtroppo), nonostante i suicidi dei soldati che tornano dalla guerra e nonostante le decine di migliaia di militari e civili afghani uccisi, la guerra in Afghanistan prosegue. Continua sopratutto nel silenzio e nell'indifferenza di tutti.
C'è ancora chi si ostina a chiamarla “Missione di Pace” (I nostri partiti), ma è una guerra sanguinosa, dove vengono utilizzate armi senza alcun dialogo fra le parti ed è una guerra che il nostro paese non può più permettersi.

Stiamo vivendo una crisi economica senza precedenti e per questo sono state aumentate a dismisura le tasse, ridotti i posti letto negli ospedali, bloccati gli stipendi, dissanguata la scuola ed accettato che una parte sempre più grande di cittadini italiani viva nella povertà. In virtu di questo come possiamo continuare a sprecare miliardi di euro in armamenti?

I nostri soldati riportiamoli subito a casa!

mercoledì 29 maggio 2013

No alla "Fusione" dei comuni di Suvereto (LI) e Campiglia Marittima (LI)

Sempre più persone si stanno rendendo conto che siamo tutti responsabili,in egual misura, verso noi stessi e verso la nostra comunità e non potremo più dare deleghe in bianco ai nostri rappresentanti politici. Noi stessi dovremo essere arbitri del nostro destino,informarci e valutare bene ogni iniziativa che ci viene presentata. 
Quello che sta accadendo in questi ultimi mesi nella comunità di Suvereto(LI) è un fatto eccezionale, un fatto che sino ad adesso non mi risulta sia mai accaduto; persone comuni si sono incontrate, hanno discusso di un progetto politico portato avanti dai sindaci dei Comuni di Suvereto e Campiglia Marittima (avvallato dalla Dirigenza di zona del Partito Democratico) ed hanno deciso di esprimereapertamente e pubblicamente, la propria contraria opinione al riguardo. 
Il progetto politico dovrà quindi passare, nei prossimi mesi, al vaglio di un referendum popolare che verificherà, in maniera democratica,la volontà degli abitanti di “fondersi” in un unico comune. Non starò a scrivere nuovamente le motivazioni per cui sono assolutamente contrario all'ipotesi di “fusione” dei due comuni e della mia valutazione di accettare quale “male minore” l'ipotesi dell'Unione, motivazioni peraltro già ben rappresentate anche nei volantini che si possono trovare in ogni esercizio pubblico di Suvereto. 
Il mio vuole essere solo un appello alla partecipazione del dibattito in corso, un appello perchè ognuno si informi personalmente ed in maniera completa sulle due ipotesi in atto e che alla fine dia la propria libera votazione. 
L'unica cosa che mi preme di sottolineare è che la tanto sbandierata“convenienza economica” del progetto di fusione è abbastanza aleatoria e si basa di normative statali e regionali (di anni passati) prive di copertura economica, difficilmente modificabili vista l'attuale situazione economica globale. Inoltre, mi dispiace contraddire il punto C3 della “lettera del sindaco ai cittadini di Suvereto” ma se il progetto va avanti Suvereto diventerà proprio UNA FRAZIONE, perchè previsto dalla stessa Legge che “consiglia”la fusione dei comuni :”art.15 comm a4 Decreto Legislativo 18 Agosto 2000 nr. 267 -La denominazione delle borgate e frazioni e' attribuita ai comuni ai sensi dell'articolo 118 della Costituzione.”

Suvereto (LI) visto dall'alto

mercoledì 22 maggio 2013

Berlusconi Ineleggibile?


Da ben 32 anni lavoro per lo Stato e spesso ho dovuto rispettare e soprattutto FAR RISPETTARE leggi e regolamenti assurdi, privi di ogni logica, tante volte proposti e votati nell'ignoranza generale. Nonostante questi miei giudizi ho sempre rispettato, a volte a malincuore, a volte con amarezza, l'obbligo giuridico della mia professione . Così mi aspetto che facciano i nostri rappresentanti che siedono al Parlamento e nelle varie Commissioni, senza guardare i tatticismi di partitocrazia e l'attaccamento alla poltrona.
Fra pochi giorni, in una Commissione del Senato, verrà votata “l'incandidabilità” del signor Silvio Berlusconi, prevista da una norma del 1957 e MAI applicata. Ai sensi di questa legge Silvio Berlusconi non avrebbe potuto mai candidarsi nella politica italiana e anche se negli ultimi 20 anni la sua opposizione politica non si è mai espressa in questo senso, non mi sembra giusto che si continui nell'errore.
Non si tratta di essere eversivi nei confronti di una persona “votata da quasi 10 milioni di italiani”, si tratta semplicemente di applicare le leggi dello Stato.
In questa commissione sono presenti ben 23 senatori, 8 del Pd, 6 del Pdl, 4 del Movimento Cinque Stelle e uno a testa di Scelta Civica, Gruppo per le Autonomie, Sinistra Ecologia e Libertà, Suedtiroler Volkspartei e Lega Nord ed ognuno di questi dovrà dare la sua interpretazione alla problematica in essere e poi dare un voto favorevole o contrario alla mozione presentata dal M5S.
Chiaramente la votazione dei senatori del Pd è decisiva perché pur non arrivando alla maggioranza, può ampiamente superarla con i 5Stelle, che hanno già annunciato il loro voto per l’ineleggibilità di Berlusconi 
(come peraltro il senatore di Sel).
Da rappresentante delle istituzioni e da vecchio elettore di sinistra mi aspetto che i rappresentanti del PD 
facciano ciò che si aspettano i suoi elettori e non rinneghino ancora una volta quanto dichiarato in campagna elettorale, aprendo così una nuova fase politica per il nostro paese.
Non sono d'accordo neanche su quanto sostiene Matteo Renzi :“Assurdo cercare di sconfiggere Berlusconi con l’ineleggibilità, il Cavaliere va sconfitto e non “squalificato” . Come è possibile sconfiggere un avversario che combatte senza regole ( e lo si è visto in questi 20 anni) abusando di Tv e giornali?
Spero che l'esito di questa votazione non sia già stata decisa durante gli accordi per la nascita di questo governo perché sarebbe un fatto grave . Spero non sia quindi rientrata nello stesso accordo che ha portato determinati personaggi di dubbia moralità a presiedere importanti commissioni parlamentari.
Rimango comunque fiducioso, o forse non dovrei? 



martedì 14 maggio 2013

Regolamentiamo il Gioco d'Azzardo

 Il gioco d’azzardo è la terza industria italiana, 400.000 slot machine lecitamente installate, 6.181 punti gioco autorizzati. Nel 2012 è stato giocato il 12% del denaro destinato alla spesa delle famiglie italiane. Viene stimato che i giocatori abituali sono circa 15 milioni, di cui una consistente parte (800.000) sono "ammalati" da dipendenza.
A livello territoriale il vizio del gioco colpisce dappertutto, da nord a sud, nelle citta e nei piccoli comuni.
Le persone più interessate al gioco sono, manco a dirlo, le fasce più deboli e fragili della nostra società con il risultato di impoverirle ulteriormente.
Ignorantemente si pensa che il gioco d'azzardo sia una una attività redditizia per lo Stato, ma non è così. L'assurda aliquota dell'8% che pagano i concessionari allo Stato (?) fa si che venga incassata la somma di solo 8 miliardi l'anno (un'altra Azienda in Italia che fattura 100 miliardi ne lascia quasi 60 allo Stato), quasi tutta necessaria (5 o 6 miliardi) per curare i dipendenti dal gioco.
Per capire il motivo di una simile bassa tassazione dovremo analizzare bene chi sono le società che distribuiscono le slot machine e vedremo innumerevoli e stucchevoli allacci alla vita politica nazionale (ma non gli bastano MAI i soldi?).
La dipendenza da gioco è una vera e propria malattia che compromette lo stato di salute fisica e psichica del giocatore, il quale da solo difficilmente ne potrà uscire. Il più delle volte il giocatore si conduce alla rovina economica,ed al compimento dei reati. Inutile dire che tutto questo produce grande sofferenza anche all'interno della famiglia.
In virtù di questo è bene tornare indietro, evitare questo suicidio collettivo; occorre urgentemente una nuova legge che, oltre a tassare il volume d'affari come ogni altra attività commerciale, dia una limitazione all'uso di queste fameliche macchinette.
Non dico di abolirle del tutto, forse sarebbe impossibile, ma almeno cerchiamo di dare regole chiare e precise a questo mondo che sta diventando una vera e propria jungla.
Noi intanto che possiamo fare....... beh incominciamo intanto a non consumare caffè od altro in quei locali ove sono installate.....



sabato 11 maggio 2013

Governo contro Magistrati? No Grazie

Questo è un Paese unico nel suo genere, un paese dove le istituzioni pubbliche si combattono fra di loro nel silenzio di tutti. Un Paese in cui un ministro dell’interno, Angelino Alfano, ha partecipato oggi a Brescia ad una manifestazione contro i magistrati che hanno condotto le indagini relativamente ai processi a carico del leader Pdl, Silvio Berlusconi, e che lo hanno visto, lo scorso 8 maggio, condannato in appello a quattro anni per il reato di frode fiscale.
Un ministro dell'Interno che manifesta in piazza contro un organo dello Stato, per dimostrare la propria fedeltà al proprio leader di partito è una cosa semplicemente vergognosa, per l’Italia, per la politica, per la dignità di ogni italiano e di ogni organo democratico.
Non ho ancora letto prese di posizione da parte del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e del presidente del consiglio, Enrico Letta; forse hanno paura di una crisi di governo e di perdere l'amata poltrona?
Fortunatamente, come si vede dal video, ci hanno pensato i cittadini, ha prendere la giusta posizione.....



venerdì 10 maggio 2013

Proposta Nuova Legge sull'Immigrazione e Cittadinanza Italiana



Per molti anni ho rivestito le funzioni di responsabile di Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato, rilevando spesso lacune normative, ingiustizie e incapacità varie nel gestire le risorse informatiche. Per questo vorrei dare il mio contributo nella eventualità sia possibile apportare sostanziali modifiche alla normativa in vigore.
Condivido con tutti le mie idee sperando di intavolare discussioni e tutte le integrazioni necessarie. Grazie.

La riforma della legge sull’immigrazione è una urgenza che deve essere affrontata prima possibile, sia per garantire i necessari giusti meccanismi per l’ingresso in Italia che per combattere con mezzi idonei l’allargamento della clandestinità.
I governi che si sono succeduti negli ultimi 20 anni hanno emanato provvedimenti che hanno contribuito a creare enorme disparità sociale, immigrazione clandestina e accesso al lavoro nero privo di ogni tutela.
Attualmente vengono calcolati che in Italia almeno 800.000 cittadini stranieri vivono senza permesso di soggiorno e solamente questo dato sancisce il fallimento generale della legge Bossi/Fini. Poiché gli irregolari non possono effettuare alcuna attività lavorativa lecita diventano facile manovalanza per le attività criminali o per il lavoro in nero. L'identificazione ed i provvedimenti eventualmente da adottare su questi cittadini dovranno essere quantificati dopo lo studio di una nuova normativa di carattere generale.
Deve essere rivista immediatamente anche la normativa sull’acquisizione della cittadinanza italiana al fine di eliminare delle incredibili ingiustizie sociale che solo in Italia si stanno verificando.
Dalla mia esperienza lavorativa credo che la nuova legge sull’immigrazione e sull’acquisizione della cittadinanza italiana, dovrà basarsi sulle sotto elencate linee guida, a mezzo delle quali non sarà difficile completare, articolo per articolo, una legge giusta che soddisfi ogni esigenza.

LINEE GUIDA FONDAMENTALI
  1. Ingresso per motivi di lavoro (autonomo, subordinato e per affari)
La normativa sui cosiddetti “Flussi di Ingresso” sia stagionali che a tempo indeterminato dovrà essere abolita. Sarà consentita l’Autorizzazione all’ingresso per motivi di Lavoro Subordinato (stagionale, determinato o indeterminato) su richiesta di un datore di lavoro presente sul territorio italiano, solo qualora nelle liste di collocamento non risultano inserite persone idonee alla manodopera richiesta. Una volta presentata la domanda online e verificati i presupposti, l’autorizzazione dovrà essere rilasciata entro 60 giorni dalla data di ricezione. Le rappresentanze italiane all’estero, una volta ricevuta l’autorizzazione dallo stesso organo emittente, a mezzo sistema informatico, provvederà al rilascio del visto di ingresso convocando il cittadino straniero entro e non oltre 30 giorni dalla ricezione informatica.
Il Datore di lavoro presente sul territorio italiano dovrà garantire una idonea sistemazione alloggiativa e presentare garanzia fidejussoria che sarà incamerata dallo Stato nel caso di successivo allontanamento dal territorio italiano qualora vengano a mancare le condizioni oggettive e soggettive al soggiorno.
L’ingresso ed il soggiorno per motivi di lavoro, affari e studio sarà concesso ai cittadini stranieri provenienti da quei paesi in cui lo stato italiano avrà precedentemente stipulato accordi per garantire il rimpatrio e la detenzione presso gli stati di provenienza.
Competente a rilasciare le Autorizzazioni all’ingresso per tutte le tipologie di lavoro subordinato sarà il Sindaco del comune in cui ha sede l’attività la ditta richiedente.
L’Autorizzazione all’ingresso per motivi di Lavoro Autonomo o per Affari dovrà essere richiesta dallo stesso cittadino straniero alla rappresentativa italiana nel proprio stato di appartenenza. Il medesimo dovrà dimostrare di avere mezzi sufficiente per la permanenza nello stato, idonea sistemazione alloggiativa e preparazione professionale. Lo stesso, una volta accettata la domanda, dovrà versare in un fondo statale non fruttuoso, una somma che garantirà le spese di un eventuale allontanamento forzoso. L’importo di tale somma sarà annualmente aggiornato dal Ministero degli Affari Esteri in base all’effettiva distanza dello stato di appartenenza.
La Rappresentativa Italiana verificherà il possesso dei requisiti e rilascerà l’autorizzazione entro 60 giorni dalla ricezione dell’istanza.
  1. Ingresso per motivi Umanitari
L’Italia, per la sua configurazione geografica, è meta di notevoli flussi migratori che provengono dal nord Africa e dal Medio Oriente. L’Italia per loro rappresenta solamente il primo porto libero dove poter attraccare e generalmente una volta muniti di permesso di soggiorno optano per altre nazioni come la Francia e la Germania. In Virtù di questo le eventuali prossime emergenze sbarchi nelle nostre regioni del sud dovranno essere considerate come una problematica di tutta l’Europa con le conseguenti suddivisioni degli oneri. Chiaramente non dovranno essere più consentiti ammassi di migliaia di persone presso l’isola di Lampedusa ed eventuali arrivi dovranno immediatamente essere trasferiti nel continente. I clandestini che sbarcano per motivi umanitari, una volta identificati avranno un permesso di soggiorno di almeno 6 mesi allo scopo di trovare, all’interno di tutto il territorio europeo, una occupazione e quindi la possibilità del rinnovo. Qualora durante le operazioni di identificazione venga accertata la presenza di immigrati precedentemente espulsi o responsabili di gravi reati, questi saranno immediatamente rimpatriati.
  1. Ingresso per motivi di Turismo
Può rimanere l’attuale normativa.
  1. Norme relative ai rimpatri
Particolarmente importante sarà la revisione delle norme che regolano le espulsioni e gli allontanamenti . Dovrà essere privilegiato il rimpatrio volontario e l’espulsione dovrà essere considerata l’estrema ratio. Per i nuovi ingressi le risorse per gli allontanamenti saranno destinate in apposito fondo direttamente dai soggetti che ne richiedono l’ingresso oppure dalla fideiussione per l’ingresso per lavoro autonomo o per turismo .
In generale dovrà essere previsto che il cittadino straniero perderà il diritto di soggiorno qualora perda il requisito della buona condotta ovvero venga condannato per gravi reati previsti dagli art.li 380 -381 Codice di Procedura Penale (rapina furto ecct).
In nessun caso si potrà procedere all’allontanamento od all’espulsione del cittadino straniero parente fino al 2° grado con un cittadino di nazionalità italiana.
Se il cittadino straniero oggetto della proposta di allontanamento od espulsione fa parte di un nucleo familiare da tempo stabilitosi in Italia, dovrà essere valutato il grado di integrazione anche degli altri componenti il nucleo.
Il cittadino che non ha più i requisiti soggettivi ed oggettivi per il rinnovo del permesso di soggiorno viene dapprima invitato ad uscire volontariamente dal territorio nazionale e solamente dopo aver accertato l’inadempienza potrà essere disposto un ordine esecutivo di espulsione con accompagnamento alla frontiera.
Per ottenere la collaborazione dell'immigrato può prevedersi anche un sistema premiale fondato sulla riduzione del divieto di reingresso in Italia normalmente conseguente al decreto di espulsione o di allontanamento.
Dovrà essere rivista la disciplina sanzionatoria per violazione delle disposizioni in materia di immigrazione, con un meccanismo deterrente graduale in relazione alla gravità e alla reiterazione
delle violazioni con particolare riguardo ai nostri principi costituzionali.
  1. Semplificazioni per il rilascio del Permesso di Soggiorno
Dopo le nuove norme sugli ingressi dovranno essere stabilite nuove regole riguardanti la validità e la durata dei permessi di soggiorno, attività che sarà trasferita agli enti locali (Comune) entro un periodo massimo di 3 anni. Saranno previste procedure semplificate per il rinnovo del permesso di soggiorno per i cittadini che hanno un reddito congruo e buona condotta.
Gli Sportelli unici per l'immigrazione istituiti presso le prefetture-uffici territoriali del Governo non avranno più alcuna competenza sull’immigrazione anche in previsione della cancellazione delle Province.
La durata dei rinnovi potrà essere raddoppiata rispetto alla validità iniziale ed al 5° potrà essere rilasciato un permesso di soggiorno a tempo indeterminato qualora il cittadino straniero non abbia commesso reati ed abbia il requisito della buona condotta.
Ai titolari di permesso di soggiorno a tempo indeterminato avranno la possibilità di voto nelle elezioni politiche amministrative (comunali – regionali).
Qualora il lavoratore straniero perda il posto di lavoro ed usufruisca di misure di sostegno previste dalla normativa in materia di ammortizzatori sociali, il permesso di soggiorno potrà essere rinnovato per un periodo massimo stabilito, al termine del quale, se non effettua altra attività lavorativa, dovrà lasciare volontariamente o meno il territorio italiano.
Tutte le pratiche di rilascio e rinnovo dovranno essere presentate online a mezzo di un portale che sarà predisposto a livello nazionale, dove il cittadino straniero dichiarerà in autocertificazione tutti i dati necessari alla pratica. L’autorità che rilascerà l’autorizzazione disporrà di tutti gli accessi informatici al fine di verificare, nel minor tempo possibile, la veridicità delle autocertificazioni (INPS- Agenzia delle Entrate- Anagrafe del Comune).
Dovrà essere imposto il divieto assoluto di documentazione cartacea, con notevole risparmio di risorse.
Per ogni pratica il cittadino straniero sarà tenuto al pagamento di una tassa graduale che sarà incamerata dalla stessa Autorità competente alle verifiche. Nessuna tassa sarà prevista per il solo inoltro della domanda online.
  1. Norme sull’acquisto della cittadinanza italiana e politiche di integrazione
Previsione dell’acquisizione della Cittadinanza Italiana ai cittadini stranieri regolarmente soggiornanti da almeno 5 anni con il requisito della buona condotta e titolari, da almeno 2 anni, di un reddito familiare non inferiore al reddito minimo sociale, buona conoscenza della lingua e leggi italiane.
Previsione che i nati nel territorio nazionale da genitori regolarmente soggiornanti acquistino automaticamente la cittadinanza italiana al momento della nascita. Qualora la cittadinanza dei genitori non contempla la possibilità di mantenere una doppia cittadinanza, questi ultimi hanno la facoltà di optare, per il figlio, per la cittadinanza di origine. Il nato nel territorio nazionale potrà comunque,autonomamente ed al compimento del 18° anno, decidere di ottenere la cittadinanza italiana.
Il requisito minimo di soggiorno per ottenere la cittadinanza italiana viene fissato per tutti in anni 5, compreso i richiedenti asilo politico, i parenti con il cittadino italiano ed i coniugi di cittadino italiano.
In tutti i casi, competente al rilascio della cittadinanza italiana è il comune di residenza del cittadino straniero o quello di nascita che ne dovrà verificare i presupposti..
  1. Abolizione dei centri di detenzione CIE
Abolizione dei Centri di Detenzione CIE che saranno ricondotti ad un istituto che trattiene limitatamente, per massimo 1 mese, i cittadini stranieri al solo fine dell’identificazione e rilascio di un documento di viaggio e soggiorno. Con i nuovi accordi con i vari stati di provenienza, una volta identificati saranno facilmente rimpatriati.
  1. Accordi Internazionali per garantire i rimpatri e la detenzione carceraria presso lo stato di provenienza.
Chiaramente gli accordi internazionali che finalmente dovranno essere sanciti rivestono grande importanza. Tali accordi dovranno intercorrere con quei paesi governati democraticamente.
In pratica si dovrebbe proporre una lista di Paesi, da aggiornare periodicamente, verso i quali non si può espellere o effettuare qualsiasi tipo di accordo; da qui ne può derivare una sorta di clausola generale di comportamento, del tipo di quella prevista dalla legge italiana che così si riassume : "è vietata l'espulsione della straniero verso uno Stato in cui può essere oggetto di persecuzione per motivi di razza, sesso, lingua, cittadinanza, religione, opinioni politiche, condizioni personali o sociali”. Nei paesi inseriti in questa particolare lista non potranno essere concesse autorizzazioni al lavoro.
  1. Ingresso per motivi di studio
Può rimanere l’attuale normativa
  1. Ingresso per motivi familiari
Può rimanere l’attuale normativa

Questa proposta, che potrebbe portare un notevole miglioramento, ci consentirebbe anche di risparmiare centinaia di milioni di euro. La proposta è aperta a qualsiasi forma di discussione ed integrazione e ringrazio anticipatamente coloro che si esprimeranno in merito.