sabato 29 giugno 2013

NO Alla fusione dei comuni di Suvereto e Campiglia (LI): Non Siamo In Vendita!

Come al solito, invece di ridurre i privilegi ed i costi della politica nazionale, si va a colpire soprattutto i comuni con minori abitanti, nascondendo così i problemi veri. 
Il caso di Suvereto possiamo considerarlo come un vero e proprio  simbolo dell’attacco ai piccoli comuni, alla rappresentanza e alla democrazia territoriale.  
I piccoli comuni come il nostro costano pochissimo, sia per il loro funzionamento che per i loro amministratori  e rappresentano la storia, l'identità, l'economia ed il presidio di uno Stato da decenni assente.   
I piccoli comuni italiani  sono una risorsa preziosa,  visto che quelli sotto i 5000 abitanti rappresentano il 72% del totale, producono la quasi totalità dei prodotti a marchio certificato ed almeno i 4/5 dei vini pregiati. 
Chi vive nei piccoli comuni è un privilegiato, soprattutto chi fino ad adesso ha abitato a Suvereto. Noi ancora non abbiamo idea dei problemi che sta affliggendo le zone urbane più popolate e le città e di fronte all'immane crisi economica e ambientale che sta emergendo e che sembra non avere fine. Saranno e dovranno essere i comuni più piccoli a cambiare registro  ed a Suvereto abbiamo tutte le carte in regola grazie a tutte le nostre risorse, da quelle umane all'agricoltura, al turismo, al possibile uso delle vere energie rinnovabili.  A Suvereto c'è un tessuto sociale, un dialogo tra i cittadini  e un amore per il territorio che potrà permetterci un futuro diverso per noi e per i nostri figli.
Allo stato attuale, con la Legge 135/2012 i comuni sotto i 5.000 abitanti, e quindi anche Suvereto, devono esercitare in forma associata le loro funzioni fondamentali; la legge reg/le Toscana 68 del 2011 prevede che i comuni possano associarsi in :
UNIONE DEI COMUNI
ASSOCIAZIONE CONVENZIONATA DEI COMUNI
FUSIONE DEI COMUNI
Di fronte a queste necessità ci aspettavamo che il Comune esercitasse le sue funzioni di scelta in maniera democratica con il legittimo coinvolgimento della cittadinanza, come previsto dalla stessa legge regionale. Così purtroppo non è stato e l’Amministrazione Comunale di Suvereto ha deciso di intraprendere la via della fusione con il Comune di Campiglia M.ma, deliberando di richiedere alla Regione l’avvio del procedimento per l’istituzione, tramite fusione, di un comune unico Campiglia M.ma – Suvereto (LI).
Di fronte a questa inspiegabile (ed unica nel suo genere) scelta dell'Amministrazione comunale si è creato a Suvereto un Comitato, costituito per la prima volta da persone di ideologia politica trasversale il cui unico scopo è quello di dare la corretta informazione ai cittadini.  

DI CERTO SIAMO CONTRARI ALLA FUSIONE DEI COMUNI perché :
- Una volta costituito il nuovo comune unico non si potrà più tornare indietro;
- Penalizzerebbe le realtà più piccole;
- Sarebbe la fine di Suvereto come capoluogo comunale;
- Non è il prodotto di un processo politico partecipativo assicurato dal coinvolgimento della cittadinanza;
- Non esiste alcun tipo di progetto economico e sociale seriamente strutturato;
- Non c’è la certezza di un vero risparmio economico-finanziario, né la certezza di una maggiore efficienza;
- Si rischia di perdere l’identità storica, sociale e culturale del Comune, che significa anche immagine e risorse economiche.

DI CERTO SIAMO FAVOREVOLI ALL’UNIONE DEI COMUNI perché :
- È un processo democratico partecipativo che permette di governare insieme salvando l’autonomia di ognuno;
- Con l’accorpamento dei servizi e l’associazione delle funzioni si raggiunge una ottimizzazione di efficienza e risparmio economico;
- Si preserverebbe l’identità storica, sociale e culturale del Comune, inoppugnabili punti di forza per un miglioramento socio-economico del territorio;
- Non vogliamo rinchiuderci nei confini geografici dei due comuni, ma rimanere aperti alla integrazione di tutta la Val di Cornia e dei comuni limitrofi.

Con l'Unione dei Comuni, pertanto NON VI E' CESSIONE DELLA SOVRANITA' COMUNALE : la Legge prevede che gli enti che decidono di associare le funzioni debbono predisporre una convenzione nella quale dovranno essere definiti servizi, stanziamenti finanziari, personale e modalità di intervento.  
Per giustificare la fusione il sindaco di Campiglia M.ma ha detto "non ci sono più gli incentivi pubblici per l’Unione"  .
Questa affermazione è del tutto non coerente con la realtà: La legge regionale n. 68 prevede che "alle unioni di comuni sono concesse premialità, nella forma di contributi straordinari, sulla base delle disposizioni del presente capo" e che "Alle unioni di comuni e ai comuni di minore dimensione demografica sono altresì concesse, ai sensi del presente capo, anticipazioni finanziarie per favorire la progettualità" (art. 89, cc. 1 e 3).
E' una affermazione non veritiera anche dire che "Nel 2016 per legge i Comuni sotto i 5mila abitanti subiranno la fusione forzosa, senza trasferimenti."  
Si fa tanto di che parlare degli incentivi economici, sia nazionali che regionali e si quantificano addirittura con oltre 10 milioni di euro, non dicendo che la legge nazionale non ha la copertura economica (al momento che è stata deliberata non potevano sapere il numero dei comuni che intendevano “fondersi”), e sperare in un'altra legge di copertura, visto la situazione del nostro paese è abbastanza fantascentifico, mentre per le risorse regionali, non è stato dato il giusto valore all’articolo 90 :”Se le risorse non sono sufficienti a garantire il contributo di cui al comma 1, questo è ridotto proporzionalmente”. 

Nel Caso di Suvereto (LI) e Campiglia (LI), rispettivamente 3171 e 13320 abitanti (fonte Wikipedia) si corre il rischio (qualora andasse in porto la fusione) di essere minimamente rappresentati in Consiglio Comunale (solo 1 consigliere ). In virtù di questo quale valore possono rappresentare un domani le dichiarazioni (di oggi) della classe politica  locale sulla convenienza per Suvereto di fare la “fusione”?

Al referendum consultivo che avverrà probabilmente nel prossimo mese di ottobre siamo convinti che la migliore risposta che i cittadini di Suvereto possono dare, sia quella di un voto di segno NO convinto sulla Fusione dei Comuni .
Un secco NO al metodo– perché non è stata una decisione presa dal basso come continuano a ripeterci i nostri Sindaci – i cittadini non sono stati coinvolti in nessun modo – il referendum non doveva essere l’unico momento di consultazione ma la fase finale di un percorso condiviso con la cittadinanza.
Un secco NO al merito– perché non esiste un vero progetto di Fusione – non si è presentato  alcuno studio di fattibilità che non approfondisce i nodi critici ( come è stato fatto in altre realtà d'Italia).
Un secco NO alla strategia– perché non esiste una strategia che individui la vocazione che dovrebbe avere un  territorio di di oiltre 16.000 abitanti e 170 kmq- – non c’è chiarezza su quali risposte saranno date alle esigenze della cittadinanza in termini di servizi alle famiglie e alle attività produttive.
Un secco NO a questi politici/amministratori– Un secco NO a questi politici/amministratori, 
perchè la nostra cittadinanza merita di essere rappresentata  in modo diverso, in forma partecipativa moderna, senza il sospetto di oscure manovre o valzer di poltrone.  

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